Berlusconi: “Portatemi la Arcuri ad Arcore”. E Manuela fuggì in Arkansas

Berlusconi voleva la Arcuri ad Arcore. E Manuela scappò in Arkansas, nascondendosi in un sordido motel. Poi fu intercettata una sua telefonata; chi ascoltava per conto di Silvio capì fischi per fiaschi e andò a cercarla in Arcadia, dove peraltro erano tutti morti da un pezzo.  Berlusconi la voleva perché  era un animale raro e il suo sogno era di farla salire sulla sua Arca personale; così le disse: “Après moi le déluge”, ma lei non capiva il francese e nemmeno l’inglese, e rispose: “Mi scusi Cavaliere ma il  mio tedesco è poco meno che  scolastico”. Poi, out of the blue,  si mise a parlare dell’Arcangelo Gabriele, mentre Silvio chiedeva ad Apicella di comporre una serenata per archi da dedicare alla Arcuri, dimenticandosi che il fido cantore non avrà mai nulla in comune con Tchaikovsky. Il Cavaliere le tentò proprio tutte per avere Manuela nella sua alcova. Le promise il Festival di San Remo, un appartamento a San Babila, poi un conto a San Marino. Ma lei disse: “no e poi no; per una volta mi faccia il piacere di esser davvero cavaliere”. Allora il Presidente del Consiglio gettò la spugna e si accontentò della D’Addario.

Foto di Philip Pessar tratta da www.flickr.com