Benedetto XVI – nell’udienza odierna con gli artisti italiani organizzata nella cappella Sistina dall’arcivescovo Ravasi – non ha usato mezzi termini. Papa Ratzi, bersagliato dai flash, ha chiarito come “troppo spesso la bellezza sia mendace”, lodando apertamente tutti quegli artisti che nelle loro opere “fanno risaltare la bruttezza e l’orrore, autentica natura di questo mondo”. Fra i 500 presenti anche Terence Hill nella parte di Don Matteo; Nanni Moretti si è sostituito al Pontefice al termine della cerimonia declamando il versetto: “la messa è finita”, mentre Carla Fracci si è esibita con il Papa in un pas de Deus. Giudicata al di là del bene e del male la presenza di Liliana Cavani, mentre Antonello Venditti per il Pontefice ha cantato: “In questo mondo di preti”. Ma non sono mancate le polemiche: a Riccardo Cocciante è stato impedito di intonare “Bella senz’anima”; i fratelli Taviani invece sono stati scomunicati per aver girato il film “Kaos”, che a giudizio della Chiesa avrebbe dovuto parlare della Genesi e non di Pirandello. Fedele nei secoli alla demonizzazione della bellezza, il Papa ha voluto premiare come artista dell’anno Lino Banfi, che sarà presto protagonista della nuova fiction prodotta da Raiuno: “Un parroco in famiglia”.
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