C’era una volta un eletto, non un prescelto del Signore, ma uno che aveva preso voti ed era finito, come tanti altri balordi, a scaldare i banchi del Parlamento. L’eletto era un uomo qualunque e, come chiunque, messo di fronte ad un vagone di chiacchere, si annoiava mortalmente e sempre cadeva come in catalessi.
A nulla valevano i richiami all’ordine del Presidente, che sudava sette camicie per sguinzagliare i commessi nella speranza di scuoterlo. L’uomo dormiva proprio come un ghiro, per poi ridestarsi tutto arzillo e vigile al termine della seduta. Ma un bel giorno l’Onorevole sogno’ il Presidente trasformato in drago che diceva: “Tu sei il brutto addormentato alla Camera e nessun Principe azzurro verra’ a salvarti. Sono venuto a dirti che questo e’ il tuo ultimo quarto d’ora”.
Allora l’eletto ebbe un brusco risveglio; emise un pauroso rantolo, poi un grido mostruoso che segnava il limite della sua vita. Mori’ in pochi istanti; oggi un’aula e’ dedicata alla sua memoria, a lui che in Parlamento mai e poi mai parlo’.