Tremonti scrive al Cavaliere: “Muoia Brunetta con tutti i Bonaiuti”

Il negozio preferito dal giovane Silvio

L’ira di Tremonti si riversa in una lettera piena di livore indirizzata stamane al Premier. Tempografico la pubblica in esclusiva

Caro Silvio, ti scrivo in merito alle mie dimissioni, che saranno contestuali alle tue, quando avrai il coraggio di guardare in faccia a Letta, che ormai ti fa pernacchie e corna dietro il tuo parrucchino. E’ vero che sei stato trapiantato, ma forse dovresti pensare ad un cervello nuovo, magari quello della Montalcini o di Rubbia se non sono troppo vecchi. Di genialità ne servirebbe, ma tu non conosci nemmeno il significato della parola perché non sei non capace di guardare i conti in controluce per comprendere quanto bisogno ci sia di denaro contante. L’Italia non è più liquida perché i soldi sono tutti inguattati in Svizzera o alle Isole Caimano, che mi dicono essere di tua pertinenza  grazie a Lavitola. Tu vedi come una sconfitta una dimissione in massa dall’esecutivo; io penso invece che questo Governo di esecutivo non abbia nulla e proprio per questo suggerisco il seguente slogan: “Muoia Brunetta con tutti i Bonaiuti”. Perché la gente che hai intorno Silvio è triste più del figlio di Bossi, che non sa distinguere un triangolo da un parallepipedo. Tu ottieni la fiducia sempre per il rotto della cuffia; io mi sono rotto di correre dietro ai Ministri che non vogliono tagli. Il Ministro dell’Agricoltura Romano mi chiede fondi per la promozione del pistacchio di Bronte che glielo tiro in fronte, mentre la Brambilla vorrebbe un finanziamento per la riqualificazione dell’area archeologica di Arcore (sapevo che eri un rudere ma non ti facevo ancora un reperto). Ti dico dunque che se ti dimetti tu poi lo faccio anch’io, con buona pace di Umberto, che ha problemi a Varese ma non ancora a Legnano. Ciao Silvio e pensa ai miei tagli.

Immagine di Jahovil tratta da www.flickr.com