Decreto Sviluppo. Berlusconi chiuso in camera oscura. “Sviluppo la foto del Paese”

Prende forma in camera oscura il decreto sviluppo

Più che sviluppo il Governo si sta avviluppando in una discussione senza fine, con un Tremonti sempre più nelle retrovie e un Berlusconi le cui vie aree sembrano otturate da un male mica tanto di stagione. E così, di rinvio in rinvio, ci pensa l’Europa a reclamare l’agognato decreto. Il Governo sta prendendo le misure e per questo consulta Rotondi, Ministro per l’attuazione del programma perduto, che ha parlato di un chiudere il cerchio con una mossa alla Giotto. E così il Ministro per lo Sviluppo Economico prega ad Assisi davanti al ciclo di San Francesco ben sapendo che un ciclo sta quasi per chiudersi; mentre il Premier sciorina numeri alla convention di Scilipoti, il magico pifferaio della maggioranza nonché arguto antroposofo ed agopuntore. Ma l’idea dell’ultima ora del Premier ha di nuovo il sapore della genialità. Sembra che Palazzo Grazioli sia stato trasformato in una gigantesca camera oscura. Il Governo tutto sarà impegnato in un corso di sviluppo e stampa di fotografie. Per La Russa, come sempre particolarmente acido, “la fase di fissaggio sarà fondamentale”. Per questo, su consiglio di Dell’Utri,  sono stati preparati dei vasconi, in cui ora si spera non venga gettato il Premier. E’ questa la vera fotografia del Paese, con un branco di governanti al tramonto che tentennando tentano la sorte. Ma lo sviluppo è diventato una roulette russa. Il tempo è scaduto come il menu servito dall’Esecutivo, che non decide e di conseguenza non esegue in attesa del plotone di esecuzione in Parlamento che, gira che ti rigira, sviluppo o non sviluppo, prima o poi giungerà.