Il Ministro del Welfare Fornero rischia di guadagnarsi l’attributo di piagnona. Non solo gli italiani ma perfino i suoi colleghi Ministri ne sono pressoché convinti. Qualcuno si azzarda a parlare di lacrime di coccodrillo, ma è un giudizio ingeneroso perché la buona Elsa è dolce come una tartaruga e di sicuro non si strafoga a tavola. L’entourage di Monti sta cercando di respingere questo addebito. C’è chi dice che “la furtiva lagrima” sia la conseguenza della proiezione al primo Consiglio dei Ministri del vecchio film “Non ci resta che piangere”, imposto ai Ministri da super Mario Monti nell’intento di evocare un nuovo Rinascimento italiano. Si parla già di Benigni al Governo e di Troisi nominato Senatore alla memoria. Sembra che sia proprio per questo che la Fornero si è commossa; da sempre fan di Massimo Troisi pare che il Ministro del Welfare abbia l’abitudine di dire “Scusate il ritardo” quando arriva alle riunioni, che nelle discussioni voglia sempre ricominciare da tre; ha inoltre la strana abitudine di chiamare gli uscieri del Ministero postini e quando risponde alla Camera ricorre sempre ad una smorfia tutta sua. Qualcuno dice che non si è mai ripresa dalla scomparsa del comico napoletano e che piange tutti i giorni da allora. Chissà! A noi di Tempografico piace pensare che questo Governo rimanga di sole lacrime; il sangue continui a presidiare la sua funzione vitale. E se un Ministro piange e un altro ride, Mario Monti di sicuro rimarrà impassibile.
Foto di Megarysh
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