Tagliate le tele dei tagli di Lucio Fontana alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna. La decisione è stata presa dalla sovrintendenza dopo un tormentato corpo a corpo col Ministro Bondi, che aveva chiesto una tregua, ma che hanno dovuto cedere di fronte alla furia iconoclasta dei curatori. I tagli di Fontana erano un simbolo della nostra arte contemporanea e il clamoroso gesto può essere paragonato soltanto alla distruzione dei Budda da parte dei Talebani, avvenuta negli anni ’90. Bondi ha commentato: “Ormai siamo arrivati ai tagli sui tagli. Per consolarmi vado a mangiarmi subito un pezzo di pizza al taglio”. Proteste dal mondo dell’arte contemporanea, con Christo che ha proposto di impacchettare i tagli superstiti e gli eredi di Mario Merz che hanno offerto gli igloo dell’artista per nascondere le opere del Maestro. Soddisfatto il Ministro Tremonti, che ha dichiarato: “L’opera di Fontana aveva un senso di esistere fino a quando ci fosse stato ancora qualcosa da tagliare. Oggi è diventata anacronistica, visto che noi italiani siamo tagliati fuori un pò da tutto. Meglio dunque rimuovere quei tagli dalla nostra memoria storica”.
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