La guerra del debito diventa guerra del formaggio. L’Unione Europea accetta il piano feta greco. Al posto dei bond i risparmiatori continentali si impegnano a divorare quantita’ pantagrueliche del noto formaggio a pasta morbida ellenico. Per il Ministro dell’Agricoltura Romano “questa cosa non s’ha da fare. Se il debito greco puzza non c’entra nulla il formaggio”. Per tutta risposta i nostri produttori di gorgonzola hanno polemicamente gettato quantita’ industriali dell’aromatico formaggio italiano presso il Consolato greco di Milano. I dipendenti sono stati evacuati dai Carabinieri grazie a delle maschere per l’ossigeno. Ora si teme per un attacco alla fontina, mentre in Francia misure di sicurezza sono state approntate per contenere la furia dei produttori di Roquefort e del loro mentore José Bové. E mentre Berlusconi fa il tifo per il Formaggino Mio, il leader dell’opposizione Bersani esalta il Parmigiano come il vero formaggio del Bel Paese. Ma forse il capo del PD ha fatto la solita confusione e, a breve, potrebbe ripiegare sull’inossidabile caciocavallo.
Adulterare gli alimenti non è più reato. E arrivano la mozzarella fucsia e una bevanda al gusto di Parmigiano
Calderoli vuole la semplificazione, ma questa volta si è davvero complicato un pò la vita. Grazie ad un nuovo rogo invernale di leggi, a suo dire inutili, da oggi adulterare il cibo non è più reato. E la fantasia al potere dei produttori di alimenti si è subito scatenata in un tourbillon di cibi cosiddetti Novel food. A Castellamare di Stabia è stata creata la mozzarella fucsia pischedelica che, per combattere la droga, verrà distribuita in tutte le discoteche campane, col beneplacito del Ministro della Salute Fazio. Nuove sgargianti colorazioni saranno inoltre disponibili a breve. C’è poi la Parmi Cola, una bevanda gassata al gusto di Parmigiano che in Italia non si vende, ma che sta spopolando in Iowa e in Arizona. Sembra che sul mercato saranno presto lanciate cozze e vongole che si aprono battendo le mani; sarà vietato portarle al concerto o allo stadio ma non a messa, dove si manterranno fresche pregando. Ma non finisce qui perché dopo le uova alla diossina tedesche ecco le uova alla morfina russe, concepite per lenire i dolori di pancia e dimenticare la gestione Putin/Medvedev. Calderoli ignora le critiche e rivendica la sua scelta: “Seppur adulterato sempre di cibo di tratta, e con la fame che c’è in giro non vedo come il fatto di accrescere l’offerta di alimenti possa essere criticabile. Mi auguro quindi che D’Alema e Bersani passino molto presto dallo Champagne alla Parmi Cola”.
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Bondi e Bindi testimonial delle insalate Bonduelle. “Stiamo freschi per sempre”
Lo slogan è: “Mangia Bonduelle e stai fresco per sempre”. E per la prima volta un’azienda dell’agroalimentare affida la sua campagna pubblicitaria al volto di due politici che, francamente, non sembrano proprio rappresentare il ritratto della salute. Sandro Bondi e Rosi Bindi hanno firmato un contratto per l’arcinoto produttore di insalate. Bondi predilige il pollo, mentre Bindi va pazza per il tonno pazzo. Entrambi poi sono per la scarola e contro Scajola. Berlusconi è stupito da tanto ardimento e, durante un incontro con Putin, si è detto pronto a far da testimonial per l’insalata russa, lasciando a Gheddafi l’onore di rappresentare quella clandestina di mare. Non siamo dunque più alla frutta, ma poco ci manca. L’assonanza fra i cognomi dei due politici e la Bonduelle ha creato però voci piuttosto dissonanti. Per Di Pietro, “la Bindi non può fare il pinzimonio con il demonio”, mentre Cicchitto ha criticato Bondi “perché il songino non è certo un pittore del Rinascimento”. Ma Sandro e Rosi si divertono, e non poco, lanciandosi giganteschi chicchi di mais. Ed entrambi convengono sul fatto che l’insalata mantiene giovani, malgrado il loro volto sia qua e là segnato da qualche rughetta.
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Slow Food scrive la Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uovo. Mai più l’uovo sbattuto.
Non è ancora chiaro se l’uovo venga prima della gallina o viceversa, sta di fatto che esso è sempre stato un pò strapazzato. A difendere l’avito prodotto avicolo scende in campo Slow Food, che stende non la pasta ma un’autentica Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uovo. Non solo l’uovo non potrà più essere strapazzato ma nemmeno sbattuto. Saranno ammesse soltanto le uova nate con la camicia e con la U maiuscola oltre a quelle alla coque, che tanto piacciono ad Antoine Ego, il critico culinario di Ratatouille. Descrivendo un viso inoltre non si potrà più fare riferimento all’ovale come non si potrà mai più insultare Bondi definendolo “testa d’uovo”. Qualcuno si interrogherà poi sull’uovo di Colombo, non comprendendone appieno l’apparente semplicità.
Letta: “Salvare il Paese dal rischio Grecia. Difendiamo le olive ascolane da quelle dell’Attica”
Per Gianni Letta “è tempo di lacrime, sangue e olive ascolane”. Il Paese si deve difendere dal rischio Grecia. Niente più olive dell’Attica allora; largo ai nostri oliveti e all’acqua Uliveto, ma non a un ritorno dell’Ulivo di Prodi. Atene piange, Sparta non ride e Roma urla per lo scudetto perso. E in tempo di tagli i tagli di Lucio Fontana acquistano valore. Tremonti se n’è aggiudicato uno per diversi milioni di euro. “A me quel taglio ispira mentre il Paese spira fra le spire del debito”. “Ma il debito è pubblico e quindi anche mio” ha detto Berlusconi, che si è fatto prestare ben 1 euro e 20 centesimi da Bonaiuti per comprarsi le Big Babol, che fanno bolle sì ma non speculative.
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Tagli di Tremonti. “Il Paese si chiamerà Itaglia”
Tremonti taglia. Taglia le tagliatelle nelle mense scolastiche, ma anche le tagliate di manzo a vantaggio dei maltagliati. Taglia le pensioni, i bed and breakfast e gli hotel per le escort a 5 stelle. Taglia gli assegni famigliari per aumentare quelli circolari. Taglia il taglio dell’ICI sulla prima casa e istituisce una tassa sui vagabondi. Taglia le pompe di benzina e quelle funebri, perché ci sarebbero meno nascite e di conseguenza meno decessi. E su questo Paese stanco e sul viale del Tremonti si abbatte la scure di un nuovo e sinistro nome: fratelli d’Itaglia.
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Tassa sul fast food. La UE dice sì. Zaia: “Non tassate Mc Italy”. Brunetta:”Io tasserei quelli della pausa pranzo”
Un panel di esperti dell’Unione Europea si è trovato concorde sull’idea di tassare i fast food. La Romania, in nome del cibo locale, lo avrebbe già fatto, definendo il fast food un’autentica porcheria. E l’Italia è pronta? Non si direbbe. Il Ministro dell’Agricoltura Luca Zaia ha appena patrocinato Mc Donald’s, che ha acquistato carne italiana e formaggio Asiago per un superpanino da 3000 calorie chiamato, senza troppa fantasia, Mc Italy. Zaia è salito in cattedra: “Si tassi pure ma non Mc Italy altrimenti i produttori di Asiago non mi voteranno”. Il Ministro Zaia è in corsa infatti per la poltrona di Governatore del Veneto. La reazione dell’opposizione è stata durissima. Il leader del PD Bersani ha detto: “Vedrete che fra qualche mese Mc Italy diventerà Mc Veneto. Le tasse sul fast food? Sono d’accordo purchè siano fatte in fretta”. E Antonio Di Pietro da Agnone in Molise ha tuonato: “Non credo che un Governo spazzatura tasserà il cibo spazzatura”. Ma Renato Brunetta, dal Ministero della Funzione Pubblica, ha risposto: “Il fast food è per le persone come me che non hanno tempo da perdere. Io tasserei piuttosto quelli della pausa pranzo”.
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Berlusconi medita il ritiro dalla politica. “Torno in mare a cantare e organizzo il Festival di Sanremo in barca”
I recenti fatti di corruzione di esponenti della maggioranza hanno messo a dura prova il PDL e il suo leader, Silvio Berlusconi. La canzone “Meno male che Silvio c’è” è uscita dalla hit parade e perfino Bonaiuti ha avuto qualche tentennamento sulla fedeltà al suo eterno capo. Ma Silvio medita il gran ritiro con una clamorosa confessione a tempografico. “Voglio tornare a cantare sulle navi crociera. Ieri notte a Palazzo Grazioli ho svegliato tutto il quartiere cantando “Finché la barca va”. E organizzerò il festival di Sanremo in barca, un luogo dove finalmente le star del passato potranno incontrarsi e cantare, cantare e tirare i remi in barca….”. Denis Verdini, coordinatore del PDL e indagato per corruzione, si è subito smarcato: “Cantare io? Nemmeno di fronte al patibolo”. Antonella Clerici, conduttrice del Festival di Sanremo, ha dichiarato: “Sono delusa. Dopo la mia performance al Festival pensavo che il Premier mi avrebbe affidato il Ministero delle Politiche Agricole e Alimentari. Più che una prova del cuoco questa è stata una vera prova del fuoco”. Per l’opposizione quest’idea di Berlusconi sulla nave è davvero geniale. Da Sanremo il leader del PD Bersani ha detto: “Ricordo che sul Titanic gli ultimi a lasciare la nave, prima del capitano, furono proprio i musicisti. E poi Silvio lo vedo bene con la Brambilla, la Carfagna e la Gelmini in un remake del telefilm Love boat. In fondo non sarebbe tanto una fiction”.
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La Lega denuncia lo yoghurt Activia per pubblicità ingannevole. Bossi: “Evitare che gli immigrati si definiscano regolari”
La Lega inaugura una campagna a tutto campo contro le pubblicità ingannevoli. E parte dallo yoghurt Activia, reo secondo il Carroccio di non regolizzare affatto la posizione degli immigrati clandestini che lo consumano. Umberto Bossi ha dichiarato: “Il messaggio che Activia renda regolari è ingannevole. Purtroppo i clandestini non si pongono il problema della stitichezza e vedono solo nell’acquisto di quello yoghurt un modo per diventare regolari”. Plauso della Coldiretti, che ha ribadito l’esigenza di consumare eclusivamente yoghurt freschi e a chilometro zero. Ma Bersani del PD non è d’accordo: “l’immigrazione a chilometro zero non è praticabile e questa storia dello yoghurt contiene fermenti di razzismo. Ci si fermi finché si è in tempo”. Il Codacons si schiera con gli immigrati e prepara una class action contro la Danone, proprietaria del marchio Activia, “per averli fuorviati sul concetto di regolarità”. In serata poi è arrivata la notizia che Granarolo sta lanciando una linea di yoghurt che avrà come testimonial il Ministro Brunetta. “Con Gnyomo abbiamo studiato una linea per chi soffre di intestino pigro o, come dice Brunetta, fannullone”. Per Activia si preannunciano dunque tempi davvero duri.
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Renata Polverini contro le polverine. “Basta cibi adulterati. La nostra sarà una campagna OGM”
La candidata del PDL alle prossime elezioni per la Regione Lazio lancia la sua campagna elettorale da un tema molto caro agli italiani: la nutrizione. Renata Polverini ha dichiarato stamane a tempografico: “Sono contro le polverine nel cibo; troppi additivi alterano le qualità organolettiche e nutritive degli alimenti. Lo capisce anche un bambino di tre anni. Proporrò una legge regionale anti- polverine”. La Federalimentare, associazione delle industrie del settore, non ha gradito il gioco di parole: “Gli additivi alimentari non sono polverine. La Polverini ne prenda atto. Questo termine non viene più utilizzato nemmeno dai più accesi nemici del cibo industriale”. E Claudio Velardi, spin doctor della campagna della leader UGL candidata alla Presidenza della Regione Lazio, ha chiarito: “Stiamo conducendo una campagna trasversale fuori dagli schieramenti e dai simboli di partito. Una campagna contro le polverine fa comprendere meglio il nostro metterci in discussione: Polverini contro polverine è un pò come Eva contro Eva”. E la Polverini ha aggiunto: “La nostra è una campagna elettorale OGM ovvero geneticamente modificata. Da essa mi aspetto dunque un cambiamento del mio aspetto. Ed è per questo che, parafrasando un famoso film, da oggi lancio lo slogan: il Lazio ti fa bella”.
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