Capodanno: Il Ministro dell’Agricoltura Zaia ha brindato con Champagne e mangiato salumi derivati da OGM. “Sono solo un utilizzatore finale”

Un'immagine della cantina del futuro Governator del Veneto
Un'immagine della cantina del futuro Governatore del Veneto

Dopo due anni spesi in una campagna alacre contro champagne, ananas e OGM, il Ministro delle Politiche Agricole Luca Zaia cade proprio pochi giorni dopo aver annunciato la sua candidatura a Governatore del Veneto. Nella sua residenza di Conegliano il Ministro è stato pescato dalle telecamere con in mano un bicchiere di Champagne Dom Perignon e nell’altra un salume tipico derivato da animali che mangiano soia OGM. Dura la reazione dell’opposizione che ha definito “triste il teatrino del Ministro sullo Champagne; è ora di finirla anche con la campagna contro l’ananas, visto che siamo spesso accusati, e non a torto, di essere una Repubblica delle banane”. Il Ministro si è difeso: “Ero completamente ignaro dello Champagne e dei salumi OGM. In ogni caso sono solo un utilizzatore finale poiché entrambe le cose me le hanno portate gli amici”. “Begli amici quelli del Ministro” ha commentato il sindaco di Roma e già titolare dell’Agricoltura Gianni Alemanno: “Pensavo poi che il trans fosse una prerogativa della sinistra, ma vedo che anche la Lega non scherza. Soia chi molla!”. Il Governatore uscente del Veneto Galan ha infine dichiarato: “Il Veneto ha bisogno di certezze e un Governatore che predica bene e razzola male non ci serve. Ho veramente il sentore che dalle nostre parti il centro-destra più che prosecco sia proprio a secco. L’avevo detto dall’inizio che tante bollicine fanno solo un pallone gonfiato”.

foto di Eole tratta da www.flickr.com

Champagne's rest

Si scioglie Sinistra e Libertà. E nasce un nuovo partito sul cibo: Minestra e Baccalà

Crescita del Prodotto Interno Lardo
Crescita del Prodotto Interno Lardo

In Italia si sa la sinistra non è più quella di una volta. Che dire poi della libertà? Non c’ è niente da fare se non rinunciare a questi due valori messi in naftalina e dedicarsi a qualcosa di più pragmatico. Ed è così che un pugno chiuso di rappresentanti di sinistra e libertà, dopo aver cancellato il loro blog www.sinistra.coma, hanno deciso di dedicarsi al cibo. Dopo il Partito della Pizza e il Popolo delle Calorie, nasce una nuova forza politica sull’accesso al cibo: Minestra e Baccalà. Un grande paiolo di sapori e valori, una mensa che vuole pescare voti nel mondo del volontariato cattolico della Caritas, una cucina aperta perfino al fascino della manioca e dello zikinì. Il segretario Carlin Petrini, già Presidente di Slow Food, ha dichiarato: “Con Minestra e Baccalà vogliamo smettere di parlare di Terra Madre e passare più tempo possibile a tavola. Vedo già la crescita a doppia cifra del Prodotto Interno Lardo”. Per il PDL “è la solita minestra”; il PD ha dichiarato che “non abbiamo bisogno di partiti stoccafisso o baccalà che dir si voglia. La politica italiana è già immobile di suo”. E per Tonino Di Pietro dell’Italia dei Valori “questo ennesimo tentativo di prendere gli italiani per la gola non c’azzecca molto. E poi come non pensare che un partito come questo non sia un altro incentivo al magna magna?”.

Foto di combined media tratta da www.flickr.com

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Afghanistan: L’Italia invia 1000 soldati in piu’. Ma sono tutti cuochi.

Arrivano i rinforzi di calorie a Kabul
Arrivano i rinforzi di calorie a Kabul

I 1000 rinforzi italiani in Afghanistan saranno nel segno della nutrizione e del benessere. Sarebbero infatti tutti cuochi gli inviati delle forze armate italiane in Afghanistan a sostegno della missione americana. Il Ministro della Difesa La Russa ha detto in serata: “La nostra e’ una missione di pace e quindi al massimo lanceremo delle bombe fritte alla popolazione affinche’ si sfami”. La RAI ha fatto sapere che la trasmissione “La prova del cuoco” sara’ trasmessa in diretta dall’Afghanistan, resuscitando in questo modo la mitica Tele Kabul dell’epoca di Sandro Curzi. “Ai talebani ofriremo del taleggio” ha detto il generale Castellano, a capo della missione, “in segno di amicizia serviremo al Mullah Omar un nuovo latticino campano: l’Omarzarella; per Bin Laden invece prepareremo gli strozzapreti per testimoniare la nostra distanza dalla Chiesa Cattolica”. E’ stato rigorosamente proibito ai soldati italiani di cucinare la carne al sangue o alla brace, di consumare insaccati per non offendere la religione islamica o di mangiare uova strapazzate. Anche il pollo alla diavola non potra’ far parte del menu delle nostre truppe. Plaudono all’iniziativa il Popolo delle Calorie e il Partito della Pizza che con lo slogan “Pane, Pizza, Pace” manifesteranno oggi a Roma davanti alla FAO. Per il leader del PD Bersani invece “questo invio di truppe e’ nel segno del magna magna. Un magna magna che in ambito militare non potra’ che essere generale”.

Immagine cortesia flickr commons

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Nasce Il Popolo delle Calorie, il partito trasversale di Ferrara e Adinolfi

Il Popolo delle Calorie e' il partito piu' bilanciato d'Italia
Il Popolo delle Calorie e' il partito piu' bilanciato d'Italia

Mario Adinolfi e Giuliano Ferrara finalmente insieme. I due, da sempre schierati su posizioni diametralmente opposte, formano una nuova entita’ politica: il Popolo delle Calorie. “L’Italia e’ da troppi anni a digiuno di politica; con il Popolo delle Calorie ne fara’ finalmente una bella scorpacciata” hanno detto all’unisono in una conferenza stampa i due corpulenti leader del neonato PdC. E Adinolfi ha aggiunto: “gli italiani sono stanchi delle figure di magra che facciamo all’estero. In questo senso proponiamo un impegno internazionale ben piu’ pasciuto”. Con la sua politica del mordi e fuggi Il PdC ha gia’ conquistato i comuni di Colonnata, grazie al pieno sostegno dei produttori del lardo e di Abbiate Grasso, dove Ferrara ha presentato un programma per defiscalizzare il consumo della cassoeula. Ora si propone di creare consenso anche a livello nazionale. I primi obiettivi? Proporre un disegno di legge per la riforma delle buvettes in Parlamento e istituire il Ministero della Bilancia. In serata e’ arrivato il commento del Presidente del Consiglio Berlusconi: “faccio i miei auguri a Giuliano Ferrara per questa nuova avventura politica. Lui di certo non e’ uno stinco di santo ma di maiale si”.

PAUSA PRANZO: LA PIZZA AL TAGLIO PRESTO IN FINANZIARIA

Pausa pranzo a Montecitorio
Pausa pranzo a Montecitorio

Da Piazza Montecitorio, Rodion R. Raskolnikov

Da fonti bene informate, nei palazzi romani della politica sembra stia montando un ampio movimento di contrari alle dichiarazioni del Ministro Rotondi. Sembra infatti che si stiano costituendo i Comitati per il riconoscimento delle pause pranzo e non solo: obiettivo inserire le pause esplicitamente tra i diritti costituzionali. Pare anche che i giuristi si stiamo concentrando su tre fattispecie: la pausa pranzo (diritto inalienabile e intangibile), la pausa caffé (almeno di due tipi: quella territoriale in ufficio e quella extraterritoriale al bar) e, per i lavoratori che fanno molti straordinari il “pranzo di Babette” ovvero pausa pranzo più cinema, un’ipotesi di lavoro attorno alla quale si sta creando un movimento trasversale. Ma nascono anche i primi dissapori: il Partito della Pizza Margherita giustamente rivendica il suo spazio (https://www.tempografico.com/2009/10/21/partito-della-pizza/) e vuole introdurre nella finanziaria la “Pizza al taglio ”.  Questa proposta è stata accolta con favore dal Ministro Tremonti. La Lega chiede invece menù  territoriali. “Mi rendo conto che mangiare polenta e osei a pranzo possa essere faticoso, ha dichiarato Umberto Bossi, ma le nostre tradizioni devono essere rispettate”.

foto tratta da www.flickr.com

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FAO: SCIOPERO DELLA FAME CONTRO LA FAME. IL DIRETTORE GENERALE DIOUF: “SONO IN SOVRAPPESO”

Irrisolto il problema della fame
Irrisolto il problema della fame

L’allarme fame nel mondo fa brutti scherzi. Ormai oltre 1 miliardo di persone sono sottonutrite e ora, per solidarietà, il direttore generale della FAO Jacques Diouf lancia l’iniziativa di uno sciopero della fame mondiale contro la fame. Secondo alcune indiscrezioni Diouf avrebbe dichiarato: “alla mensa della FAO cucinano pesante e molto del nostro personale è in sovrappeso. Io stesso in 18 anni di mandato ho messo su 18 chili. Lo sciopero della fame è un atto dovuto”. Ma per le ONG “lo sciopero della fame non farà che accrescere la fame nel mondo. Avremo affamati anche nei Paesi ricchi e non vorremmo che in una città come Roma la gente si azzannasse come facevano i leoni al Colosseo al tempo degli antichi romani”. Critico Silvio Berlusconi: “avevo previsto una cena di gala e ora non vedo come potremmo organizzare uno sciopero della fame di gala”. Di diverso avviso il leader del PD Bersani che ha detto: “noi lo sciopero della fame lo pratichiamo quotidianamente, essendo da molto tempo a digiuno di poltrone” Nel frattempo la FAO ha riadattato una famosa canzone della Resistenza e l’ha adottata come inno: “o Parmigiano ti mangio io; o bella FAO, bella FAO, bella FAO, FAO, FAO…”.

foto di doevos tratta da www.flickr.com

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POMODORI E ZUCCHINE AL COMIZIO DI IGNAZIO MARINO. “PERDI LE PRIMARIE, VINCI LE PRIMIZIE”

Primizie primarie
Primizie primarie

Brutta chiusura della campagna elettorale per le primarie del PD. Nel corso di un comizio vicino ai mercati generali di Roma il candidato Ignazio Marino  è stato bersagliato dal lancio di zucchine e pomodori da parte di un pubblico inferocito. “Perdi le primarie, vinci le primizie”, questo l’urlo del dissenso di una cinquantina di manifestanti presenti. Per Dario Franceschini “siamo alla barbarie; con gente che muore di fame è ingiusto lanciare ortaggi pregiati. Se fossero passati da me gli avrei fornito tutto il letame necessario”. L’altro candidato alla segreteria del Partito Democratico Pier Luigi Bersani ha voluto esprimere la “sua solidarietà a Marino: “gli ho proposto di confluire nella mia corrente e promesso, quando diventerò premier, di affidargli il dicastero dell’agricoltura. A me Ignazio sembra proprio uno sceso ieri dalla pianta”.

NASCE IL PARTITO DELLA PIZZA: GLI ESPONENTI DELLA MARGHERITA: “SIAMO CON VOI”

Nasce il partito della pizza
Nasce il partito della pizza

Nasce il Partito della Pizza, una nuova formazione politica che si propone di incarnare la vera tradizione italiana. “Questo Paese è una pizza e noi vogliamo vincere la noia” ha dichiarato Asdrubale Lievito, il leader del PdP. “Il Partito della pizza porterà nelle piazze la voglia di riscatto degli italiani”. Paolo Gentiloni del PD ha subito replicato: “Gli esponenti della Margherita lasceranno il PD per il Partito della Pizza, unico a difendere la compromessa ‘immagine dell’Italia all’estero”. E in uno scatto d’orgoglio Berlusconi ha tuonato: “La nostra risposta al Partito della Pizza? Il PdL,  Partito delle Leccornie, perché noi per gli italiani vogliamo il meglio del buon gusto”. Anche Di Pietro si adegua al nuovo trend e fonda “L’Italia dei Sapori”. E dal Piemonte il leader di Slow Food Carlin Petrini rimette tutti in riga: “Tutta l’Italia è ai miei piedi. Mi schiererò al momento opportuno, ma una cosa è certa: mi candido fin da oggi  alla Presidenza della Repubblica. Trasformeremo questa Repubblica delle Banane in una Repubblica della Pizza”.