Poesia di Monti sullo spread. “Ho nella testa/tutti gli spread/ di questo mondo”

Monti ispirato dai monti?
Monti ispirato dai monti?

 

 

Riceviamo e pubblichiamo una poesia attribuita a Mario Monti sullo spread, questa parola passepartout, una volta snobbata ma oggi sulla bocca di tutti, perfino dei camionisti in rivolta.

 

 

 

Ho nella testa

tutti gli spread

di questo mondo

e i vostri conti

verrò a prendere

nei quattro cantoni

e se fossero cinque

esplorerei anche l’ignoto

delle banche di plastica.

 

Ora lo spread è unico

e non si leva a nessuno

e se nessuno

è meno di uno

mai sarà centomila

solo quattrocento colpi base

nostro Rinascimento

poi trecento, duecento

il cento è al centro

nel governo dei numeri

è credo della Banca Centrale

che sputa fuoco

come draghi dai monti

scuote con invettive

in pasto alla stampa

che più non stampa

ma va in rete

parole calcolate

come tassi

parole d’inflazione

con la borsa in picchiata

intemperie dei conti

mai veritieri in fondo

e il mercato dei cambi

scuote la notte

quando lo spread dorme

l’Asia è nella luce.

 

Spread tu accompagni

il mio planare al Governo

valicando le Alpi

ché il differenziale

è  un dislivello

poi arriva la pianura

quella Padana

dove tornerò alla fine

lo spread nell’oblio ormai

nuove pazze finanze

scenderanno dai monti.

 

 

Arriva il decreto liberalizzazioni. Le sigarette si venderanno in farmacia e le banche diventeranno alberghi

Libertà dalle liberalizzazioni?

Liberalizzare per confondere i piani. E’ questo il nuovo credo di Mario Monti affinché tutti facciano tutto e nessuno si senta escluso. I farmacisti si lamentano? Ma no; presto potranno vendere le sigarette ed insieme ad esse i farmaci per smettere. Si potranno fare le analisi del sangue dai notai, magari mentre si certifica il proprio stato di morte, mentre gli avvocati potranno misurare la pressione perché la loro al momento è piuttosto bassa. Le banche diventeranno alberghi per Paperoni che vorranno dormire nei cavot.  Finalmente verrà liberalizzato il Partito Liberale anche se nessuno lo voterà, mentre al PDL saranno dati due anni di tempo per liberarsi di Berlusconi. Le radio potranno trasmettere programmi televisivi per i non vedenti. I tassisti acquisiranno una licenza per diventare scafisti dato che sono già molto scafati. Nei ristoranti si venderanno elettrodomestici e  questi non saranno  soltanto lavastoviglie.  I concessionari di auto potranno diventare anche impresari di pompe funebri,  visto il triste record italiano per gli incidenti mortali. E per il Professor Monti si annuncia la più grande delle liberalizzazioni, uno di quei provvedimenti fatti apposta per lui. Potrà essere chiamato anche dottore, ragioniere, ingegnere o molto più semplicemente signore poiché signori si nasce.

Pedaggi stradali anche per i passanti. Caselli a Piazza Navona e a Piazza Duomo. Monti: “Ma si respira ancora gratis”.

Stangata di inizio anno non solo su luce, gas e benzina. L’autonomia impositiva delle Regioni sta dando le ali alla fantasia dei nostri amministratori. Ed ecco sorgere dal nulla  il pedaggio sui passanti. Nei luoghi storici delle principali città romane l’accesso sarà consentito solo pagando una tassa basata su peso ed altezza.  Berlusconi e Brunetta esultano, ma da stamani ci sono già dei caselli in Piazza Duomo e Piazza Navona e i turisti stranieri preferiscono visitare luoghi meno impegnativi come Val Melaina e Quartoggiaro. Secondo Mario Monti “positivo è il fatto che respirare non costi ancora nulla. Per i pedaggi sui passanti saranno previste delle esenzioni per i turisti per caso”.  Gli Onorevoli sono preoccupati perché sembra che un pedaggio sarà previsto anche per l’ingresso alla Camera. Questo non farà che aumentare l’assenteismo, ma forse così  diminuiranno le spese. Gli assistenti parlamentari hanno già fatto sapere che entreranno in Parlamento contromano, prendendo in contropiede i commessi che, per non pagare, dormiranno fra i banchi del Transatlantico. “Più che un pedaggio ci vorrebbe una bella pedata” dice Beppe Grillo, mentre il Ministro dello Sviluppo Economico Corrado Passera invita il Governo a mettere a disposizione dei cittadini dei computer con delle immagini tridimensionali dei luoghi storici. Incentivi saranno previsti anche per coloro che fanno jogging. Il titolo di Autostrade sale in borsa del 25%.  L’azienda si è aggiudicata l’appalto per la costruzione dei caselli e ha già fatto sapere che i non portatori di pacemaker riceveranno gratuitamente un telepass per evitare le code.

Foto di Marco aka Menfis

Mario Monti e Mario Balotelli scrivono gli Haiku per l’Italia.

Mario Monti scrive l'Haiku della prossima manovra

I due SuperMario targati made in Italy si sono messi al lavoro. Hanno scritto gli Haiku per la rinascita del nostro Paese; rinascita economica e rinascita calcistica. Così fra Roma e Manchester nasce un nuovo vallo a difesa dell’Italia. Tempografico riceve, ringrazia e pubblica

Mario Monti

 

Sono Mario

Non Maria

Trinitario e così sia

 

La manovra è quasi pronta

Gli italiani non lo sono 

Perché  ancora son da fare

 

Berlusconi ci ha lasciati

Se però ci lascia fare

Poi può pure ritornare

 

Lo diceva il Presidente

Fa attenzione a Gianni Letta

Che è più freddo di un serpente

 

Bella squadra di Governo 

A soqquadro va il Paese

Se non si ricompone il quadro

 

Questa Roma è molto bella

Pure molto tormentata

Da Milano solo andata

 

Sono qui da sette giorni

Avrei fatto pure il mondo

Ma qui il mondo non è tondo

 

Mario Balotelli

 

Sono Mario

Segno sempre

E l’Italia è sempre un sogno

 

Pure ho pianto

Al Quirinale

Perché a Manchester non vale

 

In esilio sono andato 

A cercar miglior fortuna

Ma non cerco poi la luna

 

Il petardo m’è scoppiato

La mia casa fra le fiamme

E l’Italia sanguinava

 

Ho segnato alla Polonia

E non so dov’è  l’Estonia

Ma in Italia è Populonia

 

Forse un giorno andrò ai Mondiali

Quant’è grande questo mondo

Per noi che non siamo eguali

 

SuperMario è tanto triste

Se l’Italia è giù per terra

Ma la terra avrà le ali

 

Immagine di eyewash tratta da www.flickr.com

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Monti vara il Governo tecnico contro il ko tecnico. Ma nasce il Governo ombra hi-tech.

ritratto mario monti giodo 2011L’Italia s’e’ basta. Con il Governo tecnico Monti gioca la carta della conoscenza, ma le difficolta’ non mancheranno visto che i tecnici da lui nominati se conoscono tutto non sono conosciuti pressoche’ da nessuno. Ecco allora che dalle lontane nebbie dell’aldila’ nasce un Governo ombra high tech costituito da personalita’ che hanno innegabilmente contribuito al percorso della modernita’.

 

Il Presidente del Consiglio sara’ Alessandro Volta; lo fara’ per una sola volta ma con le pile molto ma molto cariche. Antonio Meucci e’ in predicato per le comunicazioni e le infrastrutture; ha fatto sapere che accettera’ solo se sara’ chiamato al telefono e non via radio dal Vice Premier Guglielmo Marconi. All’istruzione e ricerca, Leonardo Da Vinci che in modo giocondo tirera’ fuori una macchina volante ammazzadebito.

 

Come Ministro dell’Ambiente e’ stato scelto Enrico Fermi, che sara’ fermo sull’opzione dell’energia nucleare. All’agricoltura e’ sato chiamato Giovanni Pascoli, che era in ballottaggio col Tasso e la sua quercia. Alla Salute si sta ancora discutendo se nominare Veronesi o la Levi Montalcini. Non si poteva proprio scegliere un defunto per difendere la vita . La squadra del Governo ombra high tech e’ gia’ al lavoro nel blu dipinto di blu mentre da Palazzo Chigi Mario Monti ha fatto sapere di volere La Russa come Ministro dei Rapporti con l’Oltretomba. “E’ cosi’ spiritato che e’ davvero l’unico a possedere il sesto senso”.

 

Too pig to jail. Nasce il nuovo motto contro la politica di Stanislao Barbantone.

Nessuno sta provolando a salvare il Paese

Questa politica non va giù. Lo dice la situazione economica  e sociale. La gente non la digerisce più ed è ora di darci un bel taglio. Quelli di Tremonti non sono bastati a mettere a tacere il debito pubblico che ormai, grazie allo spread, è un fiume in piena. Non meravigliatevi delle alluvioni allora. Questa inflazione morale del nostro Paese è gravida di catastrofi e tanto varrebbe alzare bandiera bianca, magari ricorrendo a Battiato e alla sua era del cinghiale bianco. I pensieri e parole del Premier sono ormai solo parole e non c’è più tempo per scherzare. Qualcuno dice che l’Italia è “too big to fail” mentre io, Stanislao Barbantone, voglio lanciare un nuovo motto che sia il più liberatorio possibile da questa politica alla Jacopo Ortis. “Too pig to jail” ovvero siete troppo porci e meritate la galera, magari, perché no, la Caienna così gente avrete finalmente da lavorare, una cosa che forse non avete mai fatto nemmeno quando eravate alle elementari. Ma il vulnus non è soltanto italiano perché non credo che i leader europei stiano facendo molto meglio del nostro Premier, escort escluse. Ci troviamo di fronte ad un progressivo oscuramento dell’intelletto, è la peste nera del XXI secolo; nelle strade ormai regna la paura. E se i ristoranti sono pieni, essi lo sono solo di parlamentari, governatori, assessori, consiglieri, commessi, questori, sindaci, funzionari, prefetti, capigruppo,  valvassori e valvassini, perché la gente che vive del proprio lavoro ormai va avanti solo a pane e formaggino.  E allora perché Berlusconi non mangia anche lui pane e formaggino? C’è un marchio che sembra andargli a pennello: il formaggino Mio.  Anche quello dovrebbe essere suo magari assieme al caciocavallo, alla caciotta, alla provola, alla ricotta, al mascarpone, al murianengo, al nerino, al castelmagno, allo squaquarone, alla zighera, al gorgonzola, al pecorino sardo, e dulcis in fundo alla mozzarella d bufala. A proposito, non sarà forse che questa paura blu del default abbia preso anche le mozzarelle? Non si sa mai e vi dico che stasera sto talmente male che non so nemmeno se riuscirò ad inviare questo mio editoriale a tempografico. “too sick to mail”. Il vostro Stanislao Barbantone.

Foto di erikogan tratta da www.flickr.com

Aumenta lo spread con i titoli tedeschi. Berlusconi: “Colpiremo gli spreadatori”. Con le agenzie di dating?

Il primo testo distribuito dalle agenzie di dating

Per Berlusconi lo spread è un problema come un altro. Tutto sta nell’individuare i responsabili. “I nostri titoli di Stato sono solidi” ha detto il Premier. Ma secondo gli economisti da solida, la situazione si è fatta liquida per non dire gassosa. Il Premier ha incaricato la Consob di individuare gli spreadatori ovvero quei professionisti della finanza pronti a tutto pur di mettere in difficoltà il debito del nostro Paese. Ma dal debito toccherà prendere le debite distanze se non vorremo distanziarci troppo dall’Europa e dal resto del mondo. Ma come intende colpire gli spreadatori il nostro primo Ministro? Come convincere la gente ad uscire dal Moody’s negativo? Ora e più che mai la tv spazzatura potrà essere d’aiuto. Berlusconi intende approvare un decreto legge in base al quale tutti gli operatori finanziari saranno obbligati a vedere almeno 6 ore di trasmissioni gossip al giorno. “Grazie al profluvio di cazzate al quale dovranno dedicare la loro attenzione”  avrebbe detto il Cavaliere, “i nostri amici speculatori dovranno essere più seri nel poco tempo che gli rimarrà a disposizione per le operazioni”. Secondo l’opposizione questa strategia ispirata ad Arancia Meccanica aumenterà la propensione a delinquere delle agenzie di rating. Per Bersani “gli spreadatori sono al Governo. Certo, se Berlusconi guardasse più la tv e meno le escort saremmo tutti più tranquilli”. Ma Silvio è in attesa dell’uscita dal carcere di Lele Mora. “Con lui ho intenzione di fondare la prima agenzia di dating per appuntamenti galanti. Il nostro motto sarà: fate l’amore e non la finanza”

 

Merkel e Sarko chiedono riforme all’Italia. Berlusconi: “Sono in forma senza riforma e affronto il processo MilleMills”

Il Governo prenderà spunto dalla riforma di Lutero?

Angela Merkel e Nicolas Sarkozy parlano chiaro. Per l’Italia è il tempo delle riforme oltre che dello sviluppo. I due, impegnati in un vertice di europeo solipsismo, hanno lanciato un appello al Presidente del Consiglio affinché si adoperi personalmente per cambiare le cose. E Berlusconi ha voluto ringraziare i due colleghi con una dichiarazione delle sue: “Io sono sempre in forma e non ho bisogno di riforma. Capisco che la Merkel sia rimasta alla riforma di Lutero, ma le ricordo che poi venne il Concilio di Trento”. In attesa della convocazione del Concilio di Arcore, il Cavaliere ha chiamato Benedetto XVI per chiedergli qualche consiglio su come affrontare il Premier tedesco. Il Papa ha rassicurato il Presidente con tre paternoster e due avemarie, e gli ha chiesto un rinnovato impegno contro il relativismo. Berlusconi gli ha risposto che parlare di cacciata dal Governo è del tutto relativo e che, al contrario, la sua permanenza a Palazzo Chigi ha ormai i sacri crismi dell’assoluto. Ratzinger ha dunque assolto Berlusconi per i suoi peccati; che peccato però che non parlerà con il pool di Milano, dove Berlusconi presto sarà interrogato sul caso Mills. Altro che processo breve; il processo Mills è talmente lungo dall’essersi guadagnato l’appellativo di Mille Mills. E la macchina della giustizia si sa non è una Ferrari, con buona pace di Luca Montezemolo che sta per scendere  in politica ignorando che, più che una fossa dei leoni, la politica italiana è ormai una fossa tout court.

Immagine tratta da www.flickr.com

Tremonti scrive al Cavaliere: “Muoia Brunetta con tutti i Bonaiuti”

Il negozio preferito dal giovane Silvio

L’ira di Tremonti si riversa in una lettera piena di livore indirizzata stamane al Premier. Tempografico la pubblica in esclusiva

Caro Silvio, ti scrivo in merito alle mie dimissioni, che saranno contestuali alle tue, quando avrai il coraggio di guardare in faccia a Letta, che ormai ti fa pernacchie e corna dietro il tuo parrucchino. E’ vero che sei stato trapiantato, ma forse dovresti pensare ad un cervello nuovo, magari quello della Montalcini o di Rubbia se non sono troppo vecchi. Di genialità ne servirebbe, ma tu non conosci nemmeno il significato della parola perché non sei non capace di guardare i conti in controluce per comprendere quanto bisogno ci sia di denaro contante. L’Italia non è più liquida perché i soldi sono tutti inguattati in Svizzera o alle Isole Caimano, che mi dicono essere di tua pertinenza  grazie a Lavitola. Tu vedi come una sconfitta una dimissione in massa dall’esecutivo; io penso invece che questo Governo di esecutivo non abbia nulla e proprio per questo suggerisco il seguente slogan: “Muoia Brunetta con tutti i Bonaiuti”. Perché la gente che hai intorno Silvio è triste più del figlio di Bossi, che non sa distinguere un triangolo da un parallepipedo. Tu ottieni la fiducia sempre per il rotto della cuffia; io mi sono rotto di correre dietro ai Ministri che non vogliono tagli. Il Ministro dell’Agricoltura Romano mi chiede fondi per la promozione del pistacchio di Bronte che glielo tiro in fronte, mentre la Brambilla vorrebbe un finanziamento per la riqualificazione dell’area archeologica di Arcore (sapevo che eri un rudere ma non ti facevo ancora un reperto). Ti dico dunque che se ti dimetti tu poi lo faccio anch’io, con buona pace di Umberto, che ha problemi a Varese ma non ancora a Legnano. Ciao Silvio e pensa ai miei tagli.

Immagine di Jahovil tratta da www.flickr.com

Ecco la lettera di Marchionne alla Marcegaglia. “E’ un Paese di escort e non di Fiat”

Già da bambino Marchionne aveva le idee chiare

Marchionne non ci sta ed esce da Confindustria. L’orgoglio del Lingotto è espresso in una missiva di poche righe indirizzata ad Emma Marcegaglia. Tempografico pubblica l’originale e non la versione edulcorata diffusa alla stampa.

Cara Emma,

sono profondamente deluso dal fatto che tu ti sia comprata una BMW. Potevi almeno consigliarti con me? E poi in pubblico parli sempre di Mercedes e mai di Ferrari, sei stata vista su una Toyota e poco ci manca che non sali su una Skoda. Io ti chiedo solo un pò di coerenza. Come faccio a restare in Confindustria se tu passi le vacanze  a Parigi e vai in visita ufficiale al Parc Citroen? Cosa racconto ai miei operai se anche la Confindustria, per compiacere il Cavaliere, compra Ford Escort a go go? Un pò di ritegno dico; non so, almeno fatti vedere ogni tanto in 500 col tuo portavoce; una decappottabile te la posso anche mettere a disposizione. E poi dicono che sei Brava, ma tu sulla nostra Brava non ci sei mai salita. Lo so che molte volte ti lascia per strada, ma sai che nella vita questo accade non solo con le macchine. Spero tanto che dopo questa lettera tu non corra a comprarti una Audi. Io ti vedrei meglio in un tour italiano su un Fiorino Iveco, magari a distribuire il pane alle massaie, tanto per tornare alle origini. Spero tu comprenda quindi il mio disagio e la conseguente uscita da Confindustria. Questo è ormai un Paese di escort e non di Fiat”.

Tuo Sergio

 

Immagine tratta da www.flickr.com