Bersani risponde a Berlusconi con un’ode. “Se tu solo sei solo son più di te”

Una folla per le poesie di Bersani? E' veramente solo?
Una folla per le poesie di Bersani E' veramente solo?

Il leader del PD Pier Luigi Bersani non regge il colpo di aver visto laurearsi poeta Silvio Berlusconi. Anche lui dunque si è voluto cimentare con i versi, memore de “Le ceneri di Gramsci” di Pier Paolo Pasolini. Bersani ha così dichiarato a tempografico: “Silvio occupa tutti gli spazi possibili. Ora impazza con le sue poesie e l’ode A Veronica incui tenta una riconciliazione con la sua ex moglie è particolarmente inquietante. E poi non diciamo fesserie: lui solo? E io che dovrei dire, che sono costretto a raccattarmi la Bonino?”. Anche Bersani ha scelto tempografico per farsi conoscere come novello Omero. Ma il cieco aedo gradirebbe davvero un pugno di versi alla cieca?

Sei tu solo sei solo son più di te

Silvio che calpesti quei corridoi

fra Costituzioni ottriate

avvisi di garanzia

un giorno qualcuno ti porterà via

varcherai il confine

scimmiottando Bettino

ma ora proprio ora

provo invidia per te

tu così vincente eppur nano

a cui i soldi hanno restituito i capelli

sempre sarai ricordato

non sempre amato

ma visto condottiero

io costretto in un’espressione seria

prego che il PD non muoia

e rimembrerò il tuo sorriso

tu che hai vinto la noia

io ho studiato a Frattocchie

sudando con Marx e Marcuse

quando in mezzo all’oceano cantavi

fra pin up e signori parvenu

avevi disegnato già l’etere

delle tue televisioni

tutti quegli spot confusi all’orizzonte

e grandi spazi

su cui costruire il tuo consenso

io di fronte a te

non so più cos’é l’immenso

certo non io forse tu

guardo la vita a testa in giù.

Immagine di alvise forcelini tratta da www.flickr.com

http://www.flickr.com/photos/alvi/2427292799/sizes/s/

La Russa dedica una poesia al giornalista Carlomagno. “Non t’ho ferito con il mio dito”

Arriva La Russa: scambiamoci un segno della pace
Arriva La Russa: scambiamoci un segno della pace

Il Ministro della Difesa Ignazio La Russa nega di aver picchiato il “giornalista” Rocco Carlomagno durante la conferenza stampa di Berlusconi a Palazzo Chigi. Carlomagno lamenta diversi lividi alla coscia e al polpaccio, ma La Russa lo ha smentito pubblicamente: “Digiamolo: odio ciecamente la violenza. Sarei pronto a sgozzare qualcuno in nome della pace. Diamo un calcio in culo a questo clima di odio” ha dichiarato La Russa in un empito di pacifismo bellicista. Poi il Ministro in serata, in segno di pace, ha dedicato una sua poesia  a Carlomagno (nb se l’è fatta correggere dal Ministro Bondi). Tempografico la pubblica integralmente.

 

Carlomagno tu sei re e sei forse imperatore

Io lo sei che sei importante e che fosti incoronato

Ma con Silvio tu non vai né d’accordo né d’amore

E’ per questo che La Russa grandemente s’è arrabbiato.

Tu più volte l’hai interrotto con violenza ed arroganza

Lui diceva cose giuste cose sacrosante e buone

Tu di botto ti rivolti e mi ispiri una mattanza

E t’inventi malamente di aver preso un bel calcione.

Io coi piedi ci cammino e ci corro quando posso

E se poi devo picchiare meno proprio le mie mani

Con un meno come te che sei poi ridotto all’osso

Nessuna ragione c’è di montare uno tsunami.

Carlomagno tu non sei ma sei morto e senza storia

Perché Silvio lo sa bene come monta la tua boria

In cuor mio t’avrei menato e t’avrei aspettato fuori

Con un grido a perdifiato t’avrei sussurrato: muori!

 

Foto di rogimmi tratta da www.flickr.com

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Bertolaso pubblica un volume di poesie. “Mi sono ispirato al Canzoniere”. La silloge si intitola:”Lo scanzonato”

"Mi fulmino d'incenso" di Guido Bertoleison
"Mi fulmino d'incenso" di Guido Bertoleison

Bertolaso diventa poeta. Sapevamo che era laureato in ingegneria, ma non che si fosse cimentato con l’universo dei versi. Il Guido nazionale, ricordando anche la sua vicinanza al suo omonimo Guinizzelli contemporaneo di Dante, ha parlato di “dolce stil uovo”, avendo dedicato parte del suo lavoro al nostro patrimonio agroalimentare e alla biodiveristà. La raccolta, ispirata al Canzoniere del Petrarca, si chiama “Lo scanzonato”. “Non arrivo neanche al livello di un petrarchista e ho deciso di scrivere poesie perché quando vado in ufficio è subito sera” ha dichiarato Bertolaso che, chiedendo per pietà di non voler più ricevere domande sulla Protezione civile, ha aggiunto: “Chiamatemi Bertoleison”.  Tempografico pubblica in anteprima una delle sue liriche più riuscite

Emergenza

Conosco l’emergenza

le pieghe degli istanti

decidere il pericolo

se forse è dietro l’angolo

bastan pochi eventi

per spinger la delibera

e mai mi son piegato

al tratto del destino

ma ho scelto cosa fosse

davvero l’imprevisto

non c’entra la natura

e occorre organizzare

costruire prevenire

a volte  anticipare

quel che non sarà mai

ma solo chiara ipotesi

di spesa nel bilancio.

Conosco l’imprevisto

poiché io l’ho sognato

è tutto un dejà vu

nei fogli di un progetto

perfino i senza tetto

lo sanno che mi impegno

è questa  la promessa

non sol lampo d’ingegno

impegno di bilancio

che ora torna indietro

come lancette storte

del tempo che vorrei

ma l’emergenza è ora

e mi difenderò.

Immagine di ianpozzobon tratta da www.flickr.com

http://www.flickr.com/photos/ianpozzobon/2638625253/sizes/s/

Anonimo scrive poesia a Tremonti. Il Ministro dell’Economia: “Le parole non costano nulla”

Qualcuno fa i versi a Tremonti. Ma non è una musa è una mucca
Qualcuno fa i versi a Tremonti. Ma non è una musa è una mucca

Inviata a tempografico una poesia dedicata al Ministro dell’Economia Giulio Tremonti. L’autore è ignoto. La pubblichiamo perché contribuisce alla verità storica di questo Paese.

La Tremontana

L’inverno è gelido bilancio

di numeri avvinghiati fra le righe

Giulio sa iscriverci pensieri

parole perdute nei corridoi

profondi di via XX settembre

e riprodurre suoni in Parlamento

quando dire orrore è un cruccio

con tutte quelle erre senza uscita

e fuori spira un vento ghiaccio

di Tremontana rapida e sinuosa

che fugge via su Monte Mario

dove c’è Mario Monti raffreddato

e solo Giulio ha numeri indolori

se ancora freddi son tre monti

qualcosa pur si deve risparmiare

e quale miglior piega del bilancio

di quella che poi taglia il tonno al trancio.

In serata Tremonti ha commentato la poesia: “Per me che amo Alceo e Saffo questa è una vera porcheria. Ma le parole non costano nulla. Non c’è dunque bisogno di copertura finanziaria. Sono salvo”.

Immagine di mumucs tratta da www.flickr.com

linguacce!!!

Dopo la lettura alla Camera della poesia “A Silvio”, Sandro Bondi diventa un bene culturale

Siamo Bondi o Leopardi?
Siamo Bondi o Leopardi?

Sandro Bondi vuole forse diventare un bene culturale e quindi Ministro di se stesso? L’ipotesi non è del tutto peregrina dopo, che il titolare del dicastero dei beni culturali ha letto alla Camera, dinanzi ad una platea divertita ed attonita, una sua ode a Berlusconi intitolata ” A Silvio”. Il Ministro ha dato a tempografico l’esclusiva per la pubblicazione. E noi siamo ben lieti di farne partecipi i nostri lettori. Unico commento dell’opposizione: “Bondi lo vedremmo bene solo allo zoo, magari nella gabbia dei Leopardi”

Silvio, rimembri ancora
quel tempo della tua vita immortale,
quando beltà splendea
negli occhi tuoi ridenti e fuggitivi,
e tu, lieto e pensoso, il limitare
di gioventù salivi? 

Sonavan le inquiete
stanze, e le vie d’intorno a Milano,
al tuo perpetuo vanto,
allor che all’opre televisive intento
sedevi, assai contento
di quel grande avvenir che in mente avevi.
Era il maggio del ’94: e tu solevi
così menare il Sandro. 

Questo è il mondo? questi
i diletti, l’amor, le fanciulle, le elezioni,
onde cotanto ragionammo insieme?
questa la sorte delle umane genti?
All’apparir del vero
tu, grande, conducesti: e con la mano
il poter della chioma trapiantata
mostravi di lontano

foto di Barbara busy bee tratta da www.flickr.com

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