Le Fiabe di Tempografico – Capitolo IX – Il Presidente N

C’era una volta un politico molto potente e per alcuni ancor di piu’. Era Presidente del Consiglio, ma era gia” stato  Ministro, Vice Ministro, Onorevole e Senatore per non parlare del Cavalierato e della sua naturale commendevolezza. Era un uomo di una calma olimpica e di un distacco siderale, che camminava a Palazzo con passo felpato, osservando di sottecchi la gente al lavoro.

il presidente n giodo 2011
Il Presidente, un appellativo che si sarebbe portato fino alla tomba, aveva promosso n riforme, incontrato n capi di Stato, presenziato ncerimonie, presentato n disegni di legge, interrogazioni ed interpellanze. Era conosciuto da tutti come un lavoratore indefesso, con la mente sempre vigile e rivolta a qualcosa, un rovello continuo e persistente che produceva sorprendenti soluzioni ai problemi del Paese.

Ma, si sa, un cervello troppo funzionante puo’ fare anche brutti scherzi. A volte cio’ accade senza segnali precisi o preavviso di sorta;  quel che e’ piu’ grave pero’ e’ il fatto che le persone abituate a servire il grande uomo, di fronte anche al piu’ evidente degli inebetimenti, diventano ancora piu’ servili. E’ allora che la follia diventa contagiosa e che in un Paese puo’ succedere il finimondo.

Quella mattina il Presidente si risveglio’ dopo un sonno inquieto. Aggrottava ritmicamente la fronte e fra le pieghe si poteva intuire un turbine di pensieri in azione. Fino a qui nulla di nuovo. Ma quando il Presidente inizio’ a parlare, in quella gelida mattina d’inverno, si intui’ che aveva in mente qualcosa di veramente nuovo. Era l’ennesima volta e’ vero, ma un matematico in questa circostanza avrebbe parlato, e non soltanto per astrazione,  di n + 1.

 
Il Presidente convoco’ il Consiglio Supremo di Difesa. “Abbiamo gran bisogno della bomba N perche’ il mondo deve essere capovolto” aveva tuonato dal suo scranno rialzato. “La bomba N ci permettera’ di conservare le architetture e cosi’ un giorno il Partenone, Petra e Luxor saranno nostri”. I generali in generale sono abbastanza accondiscendenti con i politici. La pace poi era durata fin troppi anni e bisognava rimettersi al lavoro per non cadere in disgrazia. La bomba N avrebbe scatenato un conflitto totale e questo era in fondo quello che un buon militare avrebbe sempre desiderato.

 
Gli scienziati si misero al lavoro e il Presidente N, cosi’ lo rinominarono, chiedeva ogni mattina notizie al suo Capo di Stato Maggiore. I rumori di sciabole  intanto rimbalzavano negli altri paesi che non sarebbero stati a guardare. Una nazione annuncio’ che  avrebbe sviluppato la bomba S, un arma che  avrebbe tenuto in letargo uomini ed animali per 100 anni, proprio come nelle fiabe. Un altro invece,  aveva in programma la fabricazione della bomba Z, un ordigno che avrebbe trasportato la terra in un nuovo sistema solare, dove solo una parte della pianeta sarebbe sopravvissuto alla luce mentre l’altro sarebbe sprofondato nelle tenebre.

 
Una mattina il Presidente N si sveglio’ intontito, come in un sempiterno dormiveglia. Chiamo’ il Capo di Stato Maggiore, che si addormento’ al telefono. Richiamo’ a se’ la cameriera che svenne davanti a lui. Anche il suo gatto di li’ a poco crollo’ a terra privo di sensi. Il Presidente N combatte’ a lungo e fu l’ultimo del Suo paese ad addormentarsi. Oggi dorme ancora serenamente accanto al suo gatto. Al suo risveglio pero’ non sara’ piu’ Presidente.