
Il Ministro per il Turismo Maria Vittoria Brambilla, sulla scia di Sandro Bondi e di altri politici avvezzi a fare versi di vario tipo, si è lasciata andare ad uno sfogo arcadico contro le sue colleghe ministre. Ora teme che questa sua licenza poetica possa trasformarsi in un licenziamento dal Governo. Silvio Berlusconi ha contestato la pubblicazione della poesia. “Sono pagine intime. Qui andiamo al di là della privacy. E’ ora di mettere un freno anche a questa forma di espressione un pò troppo licenziosa. Inizieremo proprio da Sandro Bondi. Darò i suoi libri a Calderoli che, da par suo, ne potrà fare un immenso rogo”. Tempografico non si lascia intimidire e pubblica la poesia nella sua versione integrale.
Quando Mara è nel palazzo
Poco c’è da star allegri
Essa è peggio di un pupazzo
E non bastano i puledri
Ci vorrebber gli stalloni
Per scommetter su di loro
Che purtroppo Berlusconi
Parla ormai solo dell’oro.
La soccorre Maria Stella
Con un far professorale
Ci si mette pure quella
Ad infliggerci del male.
Ella parla di riforme
E percorre quello spazio
Egli osserva quelle forme
Non ascolta quello strazio.
E per me non c’è più storia
Perché Silvio non mi guarda
Dice: “Orsù Maria Vittoria
Tu non sei Maria Stuarda”
E mi sento così male
Che bevo una camomilla
La mia anima trasale
E non sono più Brambilla.
Immagine di ecam tratta da www.flickr.com
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