
Il Governo Berlusconi era quello del fare. Proviamo ora ad interrogarci su come sarà il Governo Tremonti. In fondo il nostro Ministro dell’Economia sta diventando molto prevedibile e non è arduo speculare sulle sue intenzioni. Quello di Giulio sarà il Governo del dare. Dare tutto alla Patria. Da Dio, Patria e Famiglia si passerà al Mio, Patria e Famiglia, nel nome del sacrificio di tutti per uno, l’architetto eterno dei numeri reali; e guai a chi tradirà questa augusta filosofia. Tremonti sciorinerà le sue cifre sempre più inarrivabili, minacciando crisi speculative a non finire, con i prezzi delle materie prime che schizzano in alto verso vette mai viste né sognate. E costruirà teorie economiche neo-stataliste, in cui tutti dobbiamo rimboccarci le maniche e lavorare, lavorare, lavorare, dare tutto proprio perché artefici di un nuovo destino, quello che ci proietta nel mondo nuovo di soli numeri, partite doppie, abachi restaurati, radici quadrate perdute nelle calcolatrici e metri cubi di volumetrie immaginarie. E il grande Tremonti ci spiegherà l’origine del disastro economico, maledirà una volta per tutte il mercato e a nulla servirà il rivoltarsi nella tomba di Adam Smith poiché lui non era né italiano né tantomeno di Sondrio, un posto non molto noto nel mondo ma molto caro a Giulio. E tutti quanti avremo il fisco nelle orecchie, perché lui ci spiegherà che è grazie al fisco che si fa grande un Paese, e che la riduzione delle tasse predicata da Berlusconi non era altro che una fiaba dal finale triste. Lui e solo lui ci farà capire l’aura magica che respira attorno alle imposte affinché noi, vivaddio, le pagheremo tutte, daremo tutto, tutto per uno, senza se e senza ma e, soprattutto, senza colpo ferire. Tutto per uno, uno per tutto.
Immagine di Smog