
Angela Merkel e Nicolas Sarkozy parlano chiaro. Per l’Italia è il tempo delle riforme oltre che dello sviluppo. I due, impegnati in un vertice di europeo solipsismo, hanno lanciato un appello al Presidente del Consiglio affinché si adoperi personalmente per cambiare le cose. E Berlusconi ha voluto ringraziare i due colleghi con una dichiarazione delle sue: “Io sono sempre in forma e non ho bisogno di riforma. Capisco che la Merkel sia rimasta alla riforma di Lutero, ma le ricordo che poi venne il Concilio di Trento”. In attesa della convocazione del Concilio di Arcore, il Cavaliere ha chiamato Benedetto XVI per chiedergli qualche consiglio su come affrontare il Premier tedesco. Il Papa ha rassicurato il Presidente con tre paternoster e due avemarie, e gli ha chiesto un rinnovato impegno contro il relativismo. Berlusconi gli ha risposto che parlare di cacciata dal Governo è del tutto relativo e che, al contrario, la sua permanenza a Palazzo Chigi ha ormai i sacri crismi dell’assoluto. Ratzinger ha dunque assolto Berlusconi per i suoi peccati; che peccato però che non parlerà con il pool di Milano, dove Berlusconi presto sarà interrogato sul caso Mills. Altro che processo breve; il processo Mills è talmente lungo dall’essersi guadagnato l’appellativo di Mille Mills. E la macchina della giustizia si sa non è una Ferrari, con buona pace di Luca Montezemolo che sta per scendere in politica ignorando che, più che una fossa dei leoni, la politica italiana è ormai una fossa tout court.
Immagine tratta da www.flickr.com