
Carlomagno non era mai andato a scuola. Ricordava Carlo Martello e le sue spade affilate; mai una parola di suo nonno sulla poesia. Cosi’ fondo’ le scuole, ma non c’erano libri e nessuno ricorda piu’ come fossero fatti i banchi.
Henry Kissinger era a Roma quella notte e in un locale di Trastevere si era fatto servire un piatto di bombolotti alla romana. In ragione del pesante intingolo dormi’ inquieto, sognando inquisizioni e apocalissi. Il giorno dopo gli USA lanciavano uno degli ultimi disperati attacchi in Nord Vietnam.
Schubert gettò via la partitura. Non amava più la sua musica e si sentiva affaticato. Disse a se stesso di aver lasciato il lavoro a metà, ma che non ci avrebbe più rimesso le mani. Ma qualcuno ce le mise al suo posto e fu una fortuna.
Von Ribbentropp e Molotov si guardarono negli occhi senza l’ombra di un sorriso. Poi firmarono il patto di non aggressione che altro non era che un’ammissione della contrarieta’ alla pace da parte degli uomini; soltanto un modo un po’ piu’ stupido per ingentilire la guerra.
Mohammed Atta aveva le mani sulla cloche e nelle sue orecchie risuonavano le preghiere di un lontano minareto. Abbasso’ lo sguardo sulla citta’ ignara che diventava sempre sempre piu’ grande. Grande, verticale, mastodontica…
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