Fabrizio Corona e’ il nuovo consulente per l’immagine della Regina Elisabetta II. Ma Sir Crown sara’ rinchiuso nella Torre di Londra.

La corona non e' birra
La corona non e' birra

“Ho coronato il sogno della mia vita”; con queste parole Fabrizio Corona, il controverso fotografo delle star, ha commentato la sua nomina  consulente per l’immagine della Regina d’Inghilterra Elisabetta II. Corona  per l’occasione si e’ anche guadagnato il titolo di baronetto ed e’ stato ribattezzato Sir Crown. Elisabetta si sarebbe commossa nel sentire Corona cantare “God save the Queen”. Per Fabio Capello, ct della nazionale inglese, “questa nomina e’ il segno evidente di una rinnovata armonia fra Italia e Gran Bretagna. Noi abbiamo calcio e spaghetti, gli inglesi calcio e regina”. Esulta Belen Rodriguez la soubrette che presto’ sposera’ Corona: “quando Fabrizio sara’ mio marito potro’ finalmente impossessarmi dei gioielli della Corona, dato che saranno miei”. Questa dichiararazione ha suscitato un certo malumore nella sovrana inglese, malumore accresciutosi a causa di un malinteso dopo che Corona avrebbe detto a Elisabetta: “I want Mora”,  riferendosi  al suo “socio” in affari Lele Mora. “Non daro’ un pound in piu’ a Fabrizio” – ha detto la Regina dai bagni romani di Bath dove si sta riposando – “quello sarebbe pure capace  di sottrarmi  la corona. Meglio rinchiuderlo subito nella Torre di Londra con una corona di spine”.

Bath, Inghilterra: La regina intervistata dal nostro giornalista
Bath, Inghilterra: La regina intervistata dal nostro intraprendente giornalista

Immagini cortesia: commons.wikimedia.org

IN FRANCIA ESCE I QUATTROCENTO POLPI, FILM POSTUMO DI TRUFFAUT SULLA MAFIA

Un'immagine da I quattrocenti polpi
Un'immagine da I quattrocenti polpi

Dalla Francia con amore: esce a Parigi un film inedito di Truffaut del 1969 sulla mafia siciliana: I quattrocento polpi. Una vera e propria Piovra ante-litteram che all’epoca non uscì nelle sale per non suscitare un caso diplomatico con l’Italia, dopo la crisi  verificatasi nel 1966 all’uscita nel nostro Paese del film di Gillo Pontecorvo La battaglia di Algeri, che criticava ferocemente l’operato dei francesi nella guerra d’Algeria.  Per il Governo italiano questo lavoro postumo “è un grave vulnus per l’immagine del nostro Paese. E’  un film truffauldino, che non fa che ingannare gli spettatori”.  Per Paolo Bonaiuti, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, “I quattrocento polpi è una pellicola menzognera che il pubblico non digerirà. Meglio un bello spaghetto alle vongole; loro sì che sono veraci”. Franco Frattini, Ministro degli Esteri, ha detto: “il film di Truffaut, oltre ad essere datato, presenta dei siciliani che parlano con accento francese; peggio dell’Ispettore Clouseau”. Ma il Centro Nazionale di Cinematografia francese ha chiarito: “I quattrocento polpi è solo il primo film di una tetralogia che racconta la crescita di un giovane pescatore mafioso di Aci Trezza. Seguiranno gli altri tre inediti: Tonni rubati, Non drammatizziamo… è solo questione di cozze  La spigola fugge”. Berlusconi, che ha chiamato in serata il Presidente francese Nicolas Sarkozy, ha dichiarato a tempo grafico: “Sulla vicenda dei film postumi di Truffaut ho parlato con Sarko. Mi ha promesso che farà uscire il film nella versione in dialetto siculo e senza sottotitoli. In Italia siamo invece d’accordo che il film uscirà unicamente nella versione francese con sottotitoli in latino. Credo che sarà davvero un grande successo”.

foto tratta da www.flickr.com

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New York: Sigaretta proibita anche in casa. Boom dei centri malessere per fumo e depressione

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Giornalista di tempografico sorpreso mentre fuma al lavoro

Da oggi a New York e’ vietato fumare anche in casa. La decisione, non priva di polemiche, e’ stata presa per diminuire l’esposizione dei non fumatori al fumo passivo. L’amministrazione ha messo a disposizione un numero verde per denunciare chi fuma in casa, promettendo sgravi fiscali per i delatori. Nasce una nuova forma di voyeurismo e torna di moda il film di Hitchcock “La finestra sul cortile”. Ma la vera notizia e’ il boom dei centri malessere, originariamente nati per accogliere i masochisti e i depressi della Grande Mela. Ronald Evil, Presidente di Evil Resorts, azienda leader nella gestione di centri malessere, ha dichiarato: “questo nuovo segmento di business di coloro che non possono piu’ fumare in casa e che si vergognano di farlo all’aperto aumentera’ la nostra redditivita’ di oltre 800 punti percentuali. Abbiamo gia’ raggiunto un accordo con Philip Morris per massicce campagne promozionali”. Soddisfatto il sindaco Bloomerg per il quale “la scelta di stare male fa parte delle liberta’ fondamentali di newyorchesi. Anch’io ultimamente non mi sento molto bene e credo che presto diventero’ cliente abituale dei centri malessere”

VERTICE FAO: MONITO DEL PAPA “BASTA OPULENZA E SPRECHI”. ALL’ASTA I SUOI MOCASSINI DI PRADA

Papa don't preach
Papa don't preach

Dal vertice FAO di Roma, Rodion R Raskolnikov

Svolta storica di Papa Ratzinger che in occasione del vertice FAO lancia il suo anatema contro “l’opulenza e gli sprechi” della nostra società e invita tutti alla semplicità e alla morigertezza. Qualche mommento di tensione si è avuto durante il suo intervento alla FAO di questa mattina, quando un giornalista iracheno gli ha fatto notare che portava al piede un paio di mocassini rossi firmati Prada del valore di diversi migliaia di euro e già assurti agli onori delle cronache qualche mese fa. Il giornalista non era altri che Al Zaidi, noto per aver tentato di lanciare una scarpa contro George W. Bush. Il Papa, messo a conoscenza di queso fatto increscioso, senza scomporsi, si è chinato, ha sfilato i mocassini e, dopo averli benedett, li ha lanciati al giornalista nello stupore degli astanti. Alla fine della conferenza la sala stampa vaticana è stata costretta a diramare una nota per chiarire il senso del gesto: “Il Santo Padre, si legge, con spirito evangelico ha voluto simboleggiare il desiderio della Chiesa tutta di spogliarsi di tutto quanto non è essenziale”. Il giornalista ha fatto sapere che avrebbe messo all’asta i mocassini, mentre Della Valle sta già provvedendo a inviare un nuovo paio di scrape al Papa, che fino alle 13.30 di oggi sembra sia rimasto scalzo.

foto di Foreign and Commonwealth Office tratta da www.flickr.com

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GHEDDAFI VA ALLA CARICA CON 101 HOSTESS. E CANTA “E MAOMETTO DOVE LO METTO?”

Hostess o Escort?
Hostess o Escort?

Muhammar Gheddafi ha sicuramente letto Gian Burrasca. Ogni volta che viene nel nostro Paese inventa una nuova diavoleria per far parlare di sé. Questa volta, citando involontariamente Walt Disney, ha impartito a Roma, in occasione del vertice FAO, una lezione di Corano a 101 hostess, rigorosamente pagate per assistere allo show del raìs.  Fra gli ospiti anche Mariano Apicella, il fedelissimo cantastorie di Berlusconi che, insieme a Gheddafi, si è esibito in una parafrasi di una famosissima canzone di Modugno. I due sono saliti sul tavolo e, saltando,  hanno intonato “E Maometto dove lo metto?”!, suscitando l’ilarità delle ragazze presenti. Per il Ministro per la Semplificazione Roberto Calderoli: “questa versione semplificata del Corano è uno scempio alla stessa religione islamica. Ho informato personalmente l’ayatollah Khamenei che per la prima volta si è trovato d’accordo con me”. Dal canto suo il Presidente della Camera Gian Franco Fini si è appellato ancora una volta “alla laicità della nostra nazione e al fatto che, con tutta l’immigrazione che abbiamo, non sapremmo proprio dove mettere Maometto”. Il segretario di Stato del Vaticano Tarcisio Bertone ha replicato all’obiezione formulata da Gheddafi rispetto al fatto che i Vangeli sono quattro mentre il Corano è uno solo: “noi siamo per il pluralismo della religione. E poi che ci posso fare se Luca litigava con Marco, mentre Matteo se ne faceva le beffe e Paolo ci ricamava sopra?”.  In serata il Premier Berlusconi ha chiamato Gheddafi e, complimentandosi per l’iniziativa, ha richiesto al Colonello un chiarimento: “caro raìs, ma erano hostess o escort?”.

foto di rogimmi tratta da www.flickr.com

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SATELLITE ITALIANO LANCIATO DALL’IRAN. E A TEHERAN ORA VEDONO TELETUSCOLO

In tv c'è Khamenei quasi quasi me ne andrei
In tv c'è Khamenei quasi quasi me ne andrei

Allarme nella comunità internazionale. Ieri l’Iran ha lanciato  un satellite italiano costruito dalla ditta Gavazzi. Un portavoce del Governo di Teheran ha chiarito che questo lancio ha finalità del tutto pacifiche ovvero la possibilità per gli iraniani di vedere le tv locali italiane. “Gli iraniani sono appassionati dalla tv italiana spazzatura. Ci piacciono le litigate dei burini su Teletuscolo, le vendite di Bresaola su Video Sondrio e soprattutto le procaci vallette di Tele Radio Sibari”.  Sembra che il Presidente Ahmadinejad abbia acquistato in una televendita un quadro di Renato Guttuso credendo che fosse del calciatore Gennaro Gattuso. E la guida suprema Ali Khamenei avrebbe proposto di dare asilo politico a Vanna Marchi e al mago Do Santos.  Per Silvio Berlusconi “questa è la conferma del successo del made in Italy e l’autentica espressione che la democrazia è arrivata in Iran”.  Critico il leader del PD Pier Luigi Bersani secondo il quale “purtroppo il trash è senza confini e l’Italia un Paese sempre più satellite; continuiamo a girare intorno ai veri problemi e ora ci concentriamo perfino sulle televisioni che non sono di proprietà del Presidente del Consiglio”.

foto di Dennis Sylvester Hurd tratta da www.flickr.com

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SCORSESE: “A ROMA HO SCOPERTO FILM INEDITI DI ANTONIONI. OSSESSIONE REPORTER E’ PROFETICO”

Eclissi del cinema
Film eclissati

Da sempre Martin Scorsese studia il cinema italiano e contribuisce alle iniziative di restauro dei vecchi film, e alla loro diffusione. Oggi  l’autore di “Taxi Driver” e “Cape Fear” ha annunciato di aver ritrovato – a Roma presso la tomba di Cecilia Metella sull’Appia Antica –  dei film di Michelangelo Antonioni, regista culto del cinema italiano, scomparso due anni fa all’età di 95 anni. Si tratta di quattro pellicole inedite.  C’è “La disavventura”, cortometraggio che documenta l’incontro/scontro a tavola fra Antonioni e Berlusconi, che confonde “Beauty Point” con “Zabriskie point”; un’esilarante prova da cabarettista del Presidente del Consiglio dinanzi all’attonito autore di “Blow up”. “Il rantolo” registra due ore di vita di due spettatori che hanno appena finito di vedere il film di Antonioni “Il Grido” del 1957. C’è poi la versione integrale di nove ore del film “L’eclisse”, che si chiama per l’appunto “L’eclisse totale”, con un piano sequenza di 17 minuti in cui lo schermo è tutto nero con una musica assordante  (qualcuno ha parlato di “pianto sequenza”). Ma per Scorsese il vero capolavoro è “Ossessione Reporter”, seguito ideale di “Professione reporter”, un film sul mondo dell’informazione nel XXI secolo, con le notizie che passano la barriera encefalica delle persone mentre stanno dormendo. “Questo film del 1984 descrive una situazione da 1984,  che non è altro che l’operazione di lobotomia subita da tutto il mondo dell’informazione italiana” ha detto Scorsese.  Da indiscrezioni dell’ultima ora si è saputo che su “Ossessione reporter” interverrà pesantemente la censura: sarà vietato ai maggiori di 12 anni e ne verrà consentita la visione solo all’ultimo spettacolo ovvero alle 22 e 30.

foto di tizianoj tratta da www.flickr.com

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L’UNESCO: “VILLA CERTOSA E’ PATRIMONIO DELL’UMANITA'”. BERLUSCONI: “DECISIVA LA PRESENZA DI FANCIULLE IN FIORE”

Patrimonio dell'inanità
Patrimonio dell'inanità?

L’Unesco ha deciso.  Villa Certosa, residenza sarda del Premier Silvio Berlusconi, è stata riconosciuta Patrimonio dell’Umanità. Non si conoscono ancora le motivazioni ma per Berlusconi è chiaro come “la presenza di bellezze al bagno sia stata decisiva. E poi Villa Certosa ha tutte le porte aperte, proprio come il Colosseo “.  Commentando la decisione  Flavio Briatore avrebbe dichiarato  : “capisco che  non sono il Presidente del Consiglio, ma cosa direbbe l’Unesco se vedesse le bellezze che frequentano la mia discoteca Billionaire?”.  Per il fotografo Fabrizio Corona “Berlusconi corona il sogno della sua vita.  Certo è che  se la sua villa è Patrimonio dell’Umanità lui resta un autentico reperto archeologico”.  Vittorio Sgarbi attacca l’ONU: “più che di Nazioni Unite si dovrebbe parlare di Nazioni Unte. Villa Certosa è un obbrobrio in tutti i sensi e io l’avrei dichiarata Patrimonio dell’Inanità “. Koichiro Matsuura, direttore generale dell’Unesco ha chiarito: “sono giapponese e la nostra cultura riconosce un valore allo hara kiri. Per questo ho deciso di mettere il nostro bollino su Villa Certosa”. Decisione kamikaze dunque, che ha avuto il plauso di Osama Bin Laden: “l’Occidente è decadente; qualcuno mi ha detto che a breve anche il ranch di George W.  Bush e la dacia di Vladimir Putin saranno dichiarati Patrimonio dell’Umanità. “.

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TOPOLINO FA OUTING: DA OGGI CHIAMATEMI DIABOLIK

Io buono? Arrosto forse
Il Rattopardo

Dal nostro plurinviato Rodion R Raskolnikov

“Nulla sarà più come prima, da oggi chiamatemi Diabolik. Lascio Minnie per Eva Kant”. Dalle colonne del Corriere della Sera Topolino rivela la sua nuova identità e  spiazza la generazione dei bamboccioni che lo ha seguito per anni.  “Ho già chiuso un accordo con la Banda Bassotti per dare l’assalto al forziere di Zio Paperone. Pippo? Resta il migliore amico non mio ma dei cani” avrebbe aggiunto Topolino. Secondo fonti Disney “il personaggio a 70 anni era un pò tirato per i capelli e aveva proprio bisogno di un lifting” .  Il topo eroe ha anche fatto sapere che i nipoti  Tip e Tap sono stati mandati all’estero per completare gli studi: sembra che stiano frequentando un esclusivo Master in Papelli tenuto a Corleone da Macchia Nera.

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Sarko vede Up e aggiunge dieci centimetri di tacco

Anche i nani gonfiati finiscono lassù
I palloni gonfiati finiscono lassù

Nicolas Sarkozy ha visto l’ultimo cartoon Pixar “Up” e davvero si sente molto su. Ora non ci sta più ad esser chiamato Brontolo: “Biancaneve è  un cartone troppo vecchio e quando l’ho visto mi sono fatto un pisolo. Ormai io mi sento beato lassù” avrebbe dichiarato lo hobbit Sarko. La sua amata Carlà infatti avrebbe indotto il suo “Cucciolo” ad innalzare le sue protesi plantari di una buona decina di centimetri. Ora la Bruni potrà finalmente tornare ai tacchi a spillo e così spillare un altro pò di popolarità all’opinione pubblica francese . Mentre il sindaco di Parigi Bertrand Delanoë si è detto eccitatissimo; pensa già di fare del nibelungo dell’Eliseo la principale attrazione del prossimo Gay Pride: “con dei tacchi simili spiazzerà i nostri trans… Sarà un momento molto alto della Quinta Repubblica” . E dal Sacro Speco di Subiaco Piero Marrazzo, con forte accento ciociaro, avrebbe dichiarato: “Tout le monde est pays”.

Dall’inviato di Faubourg Poissonière, Parigi, Francia, Unione Europea, Mondo

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