
Muhammar Gheddafi ha sicuramente letto Gian Burrasca. Ogni volta che viene nel nostro Paese inventa una nuova diavoleria per far parlare di sé. Questa volta, citando involontariamente Walt Disney, ha impartito a Roma, in occasione del vertice FAO, una lezione di Corano a 101 hostess, rigorosamente pagate per assistere allo show del raìs. Fra gli ospiti anche Mariano Apicella, il fedelissimo cantastorie di Berlusconi che, insieme a Gheddafi, si è esibito in una parafrasi di una famosissima canzone di Modugno. I due sono saliti sul tavolo e, saltando, hanno intonato “E Maometto dove lo metto?”!, suscitando l’ilarità delle ragazze presenti. Per il Ministro per la Semplificazione Roberto Calderoli: “questa versione semplificata del Corano è uno scempio alla stessa religione islamica. Ho informato personalmente l’ayatollah Khamenei che per la prima volta si è trovato d’accordo con me”. Dal canto suo il Presidente della Camera Gian Franco Fini si è appellato ancora una volta “alla laicità della nostra nazione e al fatto che, con tutta l’immigrazione che abbiamo, non sapremmo proprio dove mettere Maometto”. Il segretario di Stato del Vaticano Tarcisio Bertone ha replicato all’obiezione formulata da Gheddafi rispetto al fatto che i Vangeli sono quattro mentre il Corano è uno solo: “noi siamo per il pluralismo della religione. E poi che ci posso fare se Luca litigava con Marco, mentre Matteo se ne faceva le beffe e Paolo ci ricamava sopra?”. In serata il Premier Berlusconi ha chiamato Gheddafi e, complimentandosi per l’iniziativa, ha richiesto al Colonello un chiarimento: “caro raìs, ma erano hostess o escort?”.
foto di rogimmi tratta da www.flickr.com