Escono film inediti di Alfred Hitchcock. Secondo Giuliano Ferrara “L’uomo che sudava trippa” è un capolavoro cosmico

Il manifesto de' "L'uomo che sudava trippa"
Il manifesto de' "L'uomo che sudava trippa"

Escono tutti gli scheletri nell’armadio di Alfred Hitchcock; film girati e mai usciti nelle sale che ne rinnovano il mito. Dalle teche della Universal spunta “La donna che è triste due volte”, una storia d’amore strappalacrime che fa il verso al Dr. Zivago. Nel 1960, anno di “Psycho”, Hitchcock gira una pellicola visionaria: “Laico”, la storia di un prete cattolico che si sposa ben due volte e viene messo all’indice dal Papa. Del 1961 invece è “La finestra un pò sottile”, la storia di un uomo che origlia nella casa dei vicini grazie a degli infissi non proprio irresistibili. L’uomo che sudava trippa” invece  è del 1963 e racconta di un missionario africano le cui ghiandole sudorifere sono in grado di produrre salumi piuttosto pregiati che sfamano un’intera città vittima di una carestia. E su questo film Giuliano Ferrara si è voluto spendere più del dovuto: “E’ un capolavoro cosmico poiché, contrariamente al Pranzo di Babette, vedendo questo film ti si chiude lo stomaco per almeno un mese. In 20 giorni ho perso 15 chili. Un prodigio in verità”.

Foto tratta da www.flickr.com

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