
Che l’espressione legittimo impedimento potesse andare oltre il campo della giustizia era palese, ma che la nostra classe politica ne prendesse atto in modo compatto non era certo di palmare evidenza. Eppure è accaduto. E’ stato trovato l’accordo su una vera riforma per il Paese. Gli eletti di Camera e Senato si dichiareranno finalmente legittimamente impediti. E’ una presa d’atto importante. Da oggi l’attività parlamentare si limiterà al chiacchericcio alla buvette; non ci sarà neanche più bisogno dell’aula, dove verrà costruita una palestra scioglipance. L’ispettore Clouseau verrà nominato Presidente del Senato, mentre alla Camera ci sarà un ballottaggio fra Fantozzi e Fracchia. Unanime il giudizio del mondo politico, da far impallidire le maggioranze bulgare. Per Massimo D’Alema: “Il legittimo impedimento è la parola passepartout perché siamo tutti dei veri incompetenti. Non dobbiamo nemmeno vergognarci di dirlo. E’ una nostra prerogativa”. E Berlusconi è d’accordo: “Anche gli inetti devono avere un posto di riguardo nel mondo. Io come politico so di esserlo e quindi è giusto che faccia parte della casta”. Trovata la soluzione per il varo delle leggi. Il Presidente del Consiglio nominerà una camera bassa che dai sotterranei di Montecitorio scriverà e approverà le leggi. Per Umberto Bossi: “questi micro parlamentari saranno come i Nibelunghi della mitologia germanica o come gli Hobbit di Tolkien. Sottomessi ed operosi fino alla morte. Finalmente dei terun che lavuran. E’ una notizia”.
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