
Il Governo va avanti a versi. Rimandato il Consiglio dei Ministri sine die a causa dell’oscura nube che paralizza l’azione governativa, i leader PDL si danno alla poesia. E questa volta è Fini che parla del proprio strappo con insolito ardore. Berlusconi, dall’alto delle sue 77 case editrici, dichiara: “Pubblicherei subito le poesie di Fini, che a me sembrano quelle di Sandro Penna che negli anni ’60 declamava: E’ bello lavorare/Nel buio di una stanza/Con la testa in vacanza/Lungo un azzurro mare”. Tempografico ha messo le mani sui versi del Presidente della Camera e pubblica uno dei suoi 99 canti, quello sullo strappo con Silvio
Ho strappato divelto
quella pagina oscura
imprecato all’alba
contro quel che non c’è
non abbiate paura
noi faremo il futuro
e faremo le cose.
Silvio è solo oramai
il Palazzo un deserto
Bonaiuti crucciato
di passare la vita
con il re esautorato
noi faremo il futuro
e faremo le rose.
Chi mi segue saprà
che noi siamo il domani
forse il dopodomani
se la Lega soccombe
perché il federalismo
va bloccato al confine
e lo decideremo
nelle nostre dimore
noi faremo il futuro
e faremo le case
non faremo le Chiese
ma le coppie di fatto
forse l’eutanasia
e faremo un trapianto
di idee nuove per tutti
noi faremo il futuro
prepariamo il siluro.
Immagine di rogimmi tratta da www.flickr.com
http://www.flickr.com/photos/rogimmi/2523486053/sizes/m/