
I finiani sgomitano. Fra proclami video, messaggi audio, spot televisivi, post e altre diavolerie della comunicazione, sono alla ricerca spasmodica di uscire dal buco in cui malauguratamente si sono cacciati. Dopo la vicenda della casa di Montecarlo c’è chi parla già di Tugurio delle Libertà poiché la baracca sarebbe anche troppo. Mario Capanna mette a disposizione il suo nome ma la Capanna delle Libertà ricorderebbe troppo quella dello zio Tom e Bossi la stigmatizzerebbe immediatamente con esternazioni razziali. Insomma c’è fermento ma soprattutto confusione e, prima che i cavoli diventino amari, i finiani chiedono un vertice di maggioranza. Berlusconi però è tranchant: “Non c’è più maggioranza è evidente. E anche se ci fosse loro, non avendo una base, non potrebbero essere al vertice”. E’ un tentativo strisciante di logorare di Fini, in attesa di sapere di chi sia questa benedetta casa di Montecarlo, che si appresta a diventare il santuario dei senza tetto. Ieri un pullmann è partito da Roma con un gruppo di 50 sfrattati dell’ultima ora. Il loro portavoce Giovanni Condomino ha detto: “Se la casa non è di nessuno sarà nostra. Divideremo un metro quadro a testa, anche se nessuno di noi è come Brunetta”. Come dargli torto?
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