Dopo la lettura alla Camera della poesia “A Silvio”, Sandro Bondi diventa un bene culturale

Siamo Bondi o Leopardi?
Siamo Bondi o Leopardi?

Sandro Bondi vuole forse diventare un bene culturale e quindi Ministro di se stesso? L’ipotesi non è del tutto peregrina dopo, che il titolare del dicastero dei beni culturali ha letto alla Camera, dinanzi ad una platea divertita ed attonita, una sua ode a Berlusconi intitolata ” A Silvio”. Il Ministro ha dato a tempografico l’esclusiva per la pubblicazione. E noi siamo ben lieti di farne partecipi i nostri lettori. Unico commento dell’opposizione: “Bondi lo vedremmo bene solo allo zoo, magari nella gabbia dei Leopardi”

Silvio, rimembri ancora
quel tempo della tua vita immortale,
quando beltà splendea
negli occhi tuoi ridenti e fuggitivi,
e tu, lieto e pensoso, il limitare
di gioventù salivi? 

Sonavan le inquiete
stanze, e le vie d’intorno a Milano,
al tuo perpetuo vanto,
allor che all’opre televisive intento
sedevi, assai contento
di quel grande avvenir che in mente avevi.
Era il maggio del ’94: e tu solevi
così menare il Sandro. 

Questo è il mondo? questi
i diletti, l’amor, le fanciulle, le elezioni,
onde cotanto ragionammo insieme?
questa la sorte delle umane genti?
All’apparir del vero
tu, grande, conducesti: e con la mano
il poter della chioma trapiantata
mostravi di lontano

foto di Barbara busy bee tratta da www.flickr.com

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