Che il Vaticano sia contro la fecondazione assistita è un fatto di non agevole comprensione. Ma che addirittura si scagliasse contro la scelta di conferire il premio Nobel al ricercatore inglese Robert Edwards, a capo dell’equipe di scienziati che nel 1978 fece nascere la prima bambina grazie alle tecniche di fecondazione assistita, è a dir poco paradossale. Tuttavia la Santa Sede non parla mai a vanvera. Un portavoce anonimo ha confessato a tempografico: “La Chiesa si sbraccia tanto sulla politica demografica; la realtà è che siamo i primi a volere meno bambini. Perché? Perché con meno bambini ci sono meno tentazioni. Per la legge dei grandi numeri si riducono così quelle situazioni antipatiche che, negli ultimi anni, sono finite sotto i riflettori”. Rosi Bindi, la pasionaria cattolica del PD ha dichiarato: “Con la fecondazione assistita assistiamo quotidianamente a nascite di bambini che poi hanno bisogno di assistenza, anche psichiatrica”. Per Bersani invece “il miglioramento genetico conferirà al popolo del PD un aspetto più bello e più sano. Pensate a un PD senza Rosi Bindi o a un Bersani dalla chioma fluente”. E il premier Berlusconi non è mancato all’appello: “Il PDL è un partito fecondo, mentre il PD rimarrà sterile anche con la spremitura di tutti gli ormoni di questo mondo”.
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