
Tempografico ha ricevuto stamattina da un Pony Express una poesia anonima dedicata alla fiducia, tema caldo in questi giorni. Come di nostro solito riceviamo e pubblichiamo, avendo piena fiducia nel nostro pubblico che amiamo senza mozioni o fazioni.
Della fiducia infin arrivò il giorno
A Roma nell’inverno soleggiato
Pensavano di toglierlo di torno
Di liberarsi alfin di quel casato.
Nelle parole l’uom ha il suo talento
Riforme egli propon tutte d’un fiato
E quel discorso è un palpito, un portento
Il malumor è subito obliato.
“Ponete dunque l’escort nell’oblio
Voi uomini di fede e di coraggio
Se l’universo oggi è un pò più mio
E’ sol perché io sono stato saggio.
Per voi io lavorai, per il pianeta
Per le galassie e per tutte le stelle
Ho modellato come fosse creta
Quelle fanciulle che ora son più belle.
Poiché io sol trasformo e sogno e invento
E guardo a quelle cose per il bene
E non getto giammai parole al vento
Ma sempre a voi da me qualcosa viene.
Son generoso, buono, quasi santo
Non smetto mai di illuminar l’immenso
Se fino ad oggi non vi ho dato tanto
E’ sol perché c’è chi odia il mio censo.
Questa mozione orsù voi discacciate
Pel ben di tutta la Nazione
E a lavorar noi uomini lasciate
Poiché del ben sol noi abbiam nozione.
Perché son io l’uomo del cambiamento
Provoco rabbia sempre e in ogni stanza
Se devo dire quel che proprio sento
Sono una vittima della tracotanza.
E a te che vorresti la mia morte
Il giorno che tu posti la fiducia
Ti ricordai qual fosse vera sorte
E com chi più ne ha più poi ne inciucia”.
Immagine tratta da www.flickr.com
http://www.flickr.com/photos/nationaalarchief/3333358201/sizes/m/in/photostream/