
La dinastia Mubarak e’ in via d’estinzione, con buona pace di Cheope e anche di Ramses II. L’ex Presidente egiziano e’ stato molto chiaro sulla sua prossima destinazione. Verra’ presto in Italia, dove Della Valle gli mettera’ a disposizione delle rovine da restaurare per farne una nuova citta’: Mubarakkopoli. Sara’ la patria di tutti i baraccati d’Italia, il luogo di ristoro per i senza dimora e di ritrovo per i Rom cacciati da Roma. E poi Mubarak diventera’ italiano e con il suo Quarto Polo sfidera’ gli altri tre ai quattro cantoni. E il suo popolo sara’ pieno di letizia e nella letizia rivoluzionera’ l’Italia perche’ anche nel nostro Paese i politici vivono ormai in una sorta di apartheid, e il vecchio buon Hosni emendera’ la partitocrazia in nome della barakkocrazia, dove tutti sono poveri ma sperano in un’Italia migliore e lontana da questa brutta classe che piu’ che dirigente e’ digerente perche’ mangia soltanto. E avremo anche noi le piramidi, magari sotto il sole di Pozzuoli, e aspireremo all’ascesa al cielo proprio come gli architetti di Saqqara. Purche’ non ci impongano nuove e potenti dinastie, perche’ baraccati lo saremo, ma non vorremmo tornare ad esserlo anche moralmente perche’ non possiamo piu’ permetterci di essere giu’ di morale, altrimenti non vale.