Da Abottabad a St. Louis. E’ questo il percorso del corpo di Bin Laden, che e’ oggi nelle mani dei topi di laboratorio della Monsanto, i ricercatori che tanto hanno sconvolto l’agricoltura mondiale con le piante transgeniche. Lo scopo? La creazione di un mais resistente agli esplosivi per risolvere i problemi della nutrizione delle popolazioni in guerra. La reazione di Greenpeace non si e’ fatta attendere: “Se gli uomini e gli animali sono morti a cosa servira’ tutto quel mais? Perle ai porci”. Sembra che le prime prove in campo abbiano gia’ mietuto le prime vittime. Due ricercatori sono stati uccisi dall’esplosione di quattro pannocchie impazzite, trasformate all’occorrenza in mais kamikaze. E sull’accaduto Michael Moore sta gia’ preparando un documentario dal titolo emblematico: “Quattro pannocchie e un funerale”. Qualcuno avrebbe visto infatti piante di mais guidare il trattore e irrigare i campi. La preoccupazione e’ che le stesse possano imbarcarsi su qualche aereo e magari organizzare un attentato. Per questo motivo Barack Obama, in pieno accordo con il Presidente della Commissione UE Barroso, sta preparando una moratoria su tutti gli OGM in commercio. Ma a St. Louis i ricercatori di Monsanto dichiarano una nuova guerra secessione, minacciando di usare i nuovi ibridi. Il loro slogan intonato e’ tutto un programma: soia chi molla!