
Il Governo non porrà il voto di fiducia sulla finanziaria. A chiarirlo è stato il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Paolo Bonaiuti: “siamo talmente fiduciosi di nostro che porre la fiducia potrebbe sfiduciare il nostro innato ottimismo. Supereremo anche questo scoglio”. Ma le parole di Bonaiuti non sono casuali perché sulla finanziaria è giunta in serata la ruota di scorta del PD. Bersani ha chiarito che “per il bene del Paese è giusto dare fiducia a questa finanziaria che è il solito ammasso di commi per lo più incomprensibili ma che alla fine fanno comprendere che dare i numeri è una necessità”. Nasce così quello che Berlusconi ha chiamato “il voto di inciucia, un accordo fra maggioranza e opposizione apparentemente senza senso, ma che coinvolge i cinque sensi”. In Finanziaria infatti sono stati approvati provvedimenti per il gusto (defiscalizzazione dei fast food e delle tapas), per l’olfatto (incentivazioni per l’aerazione delle pescherie e delle drogherie), per la vista (indennità per i presbiti e i portatori di orzaiolo), per l’udito (filodiffusione nei luoghi pubblici ed abolizione delle marmitte) e per il tatto (finanziamenti a fondo perduto per i maniglioni antipanico). Di Pietro dell’Italia dei Valori, che voterà contro la manovra, ha dichiarato: “nella finanziaria manca il sesto senso ovvero la capacità di vedere che questo Governo è bello che morto. Auspichiamo in questo senso l’introduzione di un emendamento per la defiscalizzazione delle pompe funebri”.
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