Lui: La terra gira su se stessa
Lei: L’uomo anche –
dunque si prende in giro.
drawings, illustrations, and humor in Italian
C’era una volta una befana che era giovane e bella. Volava sulla sua scopa magica sopra i cieli della terra intera e qualche volta si affacciava anche a dare un sbirciatina alla luna. Lo faceva tutti i giorni dell’anno al fine di esercitarsi per la notte del 6 gennaio quando doveva fare i salti mortali per entrare nei camini a riempire le calze di leccornie e carbone.
Un giorno la befana, durante una delle sue esercitazioni, si imbatte’ in Babbo Natale in viaggio con le sue renne. Babbo non aveva mai visto la Befana e lei non credeva che lui esistesse per davvero. Ne aveva sentite tante sul suo conto! Babbo Natale scruto’ la donna e rimase ammirato da tanta bellezza. “Tu cosi’ pura” disse, “ma allora perche’ nei libri ti disegnano come una vecchia un po’ strega? Guarda me, io sembro proprio anziano e forse lo sono sempre stato”. La befana cosi’ rispose: “E’ un pregiudizio degli uomini. Chi crederebbe ad una giovincella su una scopa volante? I capelli bianchi ci fanno credere piu’ saggi e vicini ai bambini”.
Babbo Natale aveva mentito; anche lui era in realta’ ancora un giovane di belle speranze. Portava barba e capelli posticci, mentre la sua pancia deforme non era che un cuscino gigantesco dove dormire sonni tranquilli. Così disse: “Cara befana hai proprio ragione” e, togliendosi i contorni del suo travestimento, aggiunse, “anch’io voglio farmi un giro al naturale, senza renne e bussando alle porte delle case”. “No, ti prego di non farlo” rispose la befana, ” nessuno ti crederebbe. Continua a farti vedere vecchio. Io mi rendo invisibile perché vado in giro soltanto a notte fonda ed e’ per questo che non ho bisogno di mascherarmi. Ma tu sei più ingombrante e di sicuro tante persone ti hanno gia’ visto”.
Ma Babbo Natale, che senza le sue suppellettili aveva poco dell’eroe di tutti i bambini del mondo, volle rimanere fedele al suo proposito. Quel Natale busso’ presso tutte le case: “Sono Babbo Natale” diceva, ma dall’altra parte riceveva solo risposte del tipo: “E io sono l’asinello di Gesu'” o “Se tu sei Babbo Natale io sono la Fata Turchina”; ci furono perfino genitori che chiamarono la polizia tanto da provocare la fuga di Babbo Natale, che non riusci’ piu’ a consegnare i regali.
Fu quello il giorno in cui fu messa in discussione l’esistenza di Santa Klaus. I grandi non ci credevano piu’ ma, per non mortificare i bambini, decisero di inventarsi un babbo Natale nuovo di zecca. Da quell’anno il vero Babbo Natale si e’ rifugiato in Lapponia; ha deciso di aspettare la vecchiaia per entrare nuovamente in azione. Se per caso un giorno bussasse alla vostra porta senza barba e senza renne non mandatelo via, ma accoglietelo con gioia. E’ lui l’unico vero Babbo Natale.
La prima enciclopedia su Internet ha finalmente raggiunto la sopravvivenza. Con 20 milioni raccolti Wikipedia si salva dalla bancarotta, per la gioia del fondatore Jimmy Wales che proprio non ne voleva sapere di interrompere la catena del sapere. Ma combattere l’ignoranza non è l’unico obiettivo del geniale comunicatore. “La gente ha fame di sapere, ma in tempi di crisi ha soprattutto fame” ha detto Wales alla stampa. Nascerà dunque un nuovo sito Internet: Wikinedia, contro la fame nel mondo. “La Fao non ha fatto altro che affamare il pianeta” ha dichiarato Wales, ” e oggi sta a noi usare Internet per mettere in contatto tutti coloro che hanno fame”. Ma il filantropico intento del buon Jimmy è entrato immediatamente in rotta di collisione con coloro che non ne vogliono sapere di condividere il companatico. Così nel nuovo sito – che voleva creare gruppi di acquisto per i poveri – sono entrati degli hacker che hanno dirottato le scorte di cibo raccolte verso i centri di stoccaggio della Lega Ciccioni Uniti. La LCU ha ribadito l’intento di lasciare la libertà di ingestione e non digestione a tutti i propri iscritti. “Mangiare in eccesso deve essere un diritto costituzionalmente garantito” ha dichiarato Peter Coppa, Presidente dei sovrappeso planetari. “Rinunciare alla pappa a favore di chi non è abituato a prenderla è un peso insopportabile” ha aggiunto il direttore generale Francis Culatello. Peso o non peso le buone forchette sono sul piede di guerra e hanno bocciato anche la proposta, francamente irricevibile, di uno sciopero della fame contro Wikinedia.
Stangata di inizio anno non solo su luce, gas e benzina. L’autonomia impositiva delle Regioni sta dando le ali alla fantasia dei nostri amministratori. Ed ecco sorgere dal nulla il pedaggio sui passanti. Nei luoghi storici delle principali città romane l’accesso sarà consentito solo pagando una tassa basata su peso ed altezza. Berlusconi e Brunetta esultano, ma da stamani ci sono già dei caselli in Piazza Duomo e Piazza Navona e i turisti stranieri preferiscono visitare luoghi meno impegnativi come Val Melaina e Quartoggiaro. Secondo Mario Monti “positivo è il fatto che respirare non costi ancora nulla. Per i pedaggi sui passanti saranno previste delle esenzioni per i turisti per caso”. Gli Onorevoli sono preoccupati perché sembra che un pedaggio sarà previsto anche per l’ingresso alla Camera. Questo non farà che aumentare l’assenteismo, ma forse così diminuiranno le spese. Gli assistenti parlamentari hanno già fatto sapere che entreranno in Parlamento contromano, prendendo in contropiede i commessi che, per non pagare, dormiranno fra i banchi del Transatlantico. “Più che un pedaggio ci vorrebbe una bella pedata” dice Beppe Grillo, mentre il Ministro dello Sviluppo Economico Corrado Passera invita il Governo a mettere a disposizione dei cittadini dei computer con delle immagini tridimensionali dei luoghi storici. Incentivi saranno previsti anche per coloro che fanno jogging. Il titolo di Autostrade sale in borsa del 25%. L’azienda si è aggiudicata l’appalto per la costruzione dei caselli e ha già fatto sapere che i non portatori di pacemaker riceveranno gratuitamente un telepass per evitare le code.
Foto di Marco aka Menfis
I due SuperMario targati made in Italy si sono messi al lavoro. Hanno scritto gli Haiku per la rinascita del nostro Paese; rinascita economica e rinascita calcistica. Così fra Roma e Manchester nasce un nuovo vallo a difesa dell’Italia. Tempografico riceve, ringrazia e pubblica
Mario Monti
Sono Mario
Non Maria
Trinitario e così sia
La manovra è quasi pronta
Gli italiani non lo sono
Perché ancora son da fare
Berlusconi ci ha lasciati
Se però ci lascia fare
Poi può pure ritornare
Lo diceva il Presidente
Fa attenzione a Gianni Letta
Che è più freddo di un serpente
Bella squadra di Governo
A soqquadro va il Paese
Se non si ricompone il quadro
Questa Roma è molto bella
Pure molto tormentata
Da Milano solo andata
Sono qui da sette giorni
Avrei fatto pure il mondo
Ma qui il mondo non è tondo
Mario Balotelli
Sono Mario
Segno sempre
E l’Italia è sempre un sogno
Pure ho pianto
Al Quirinale
Perché a Manchester non vale
In esilio sono andato
A cercar miglior fortuna
Ma non cerco poi la luna
Il petardo m’è scoppiato
La mia casa fra le fiamme
E l’Italia sanguinava
Ho segnato alla Polonia
E non so dov’è l’Estonia
Ma in Italia è Populonia
Forse un giorno andrò ai Mondiali
Quant’è grande questo mondo
Per noi che non siamo eguali
SuperMario è tanto triste
Se l’Italia è giù per terra
Ma la terra avrà le ali
Immagine di eyewash tratta da www.flickr.com
L’Italia s’e’ basta. Con il Governo tecnico Monti gioca la carta della conoscenza, ma le difficolta’ non mancheranno visto che i tecnici da lui nominati se conoscono tutto non sono conosciuti pressoche’ da nessuno. Ecco allora che dalle lontane nebbie dell’aldila’ nasce un Governo ombra high tech costituito da personalita’ che hanno innegabilmente contribuito al percorso della modernita’.
Il Presidente del Consiglio sara’ Alessandro Volta; lo fara’ per una sola volta ma con le pile molto ma molto cariche. Antonio Meucci e’ in predicato per le comunicazioni e le infrastrutture; ha fatto sapere che accettera’ solo se sara’ chiamato al telefono e non via radio dal Vice Premier Guglielmo Marconi. All’istruzione e ricerca, Leonardo Da Vinci che in modo giocondo tirera’ fuori una macchina volante ammazzadebito.
Come Ministro dell’Ambiente e’ stato scelto Enrico Fermi, che sara’ fermo sull’opzione dell’energia nucleare. All’agricoltura e’ sato chiamato Giovanni Pascoli, che era in ballottaggio col Tasso e la sua quercia. Alla Salute si sta ancora discutendo se nominare Veronesi o la Levi Montalcini. Non si poteva proprio scegliere un defunto per difendere la vita . La squadra del Governo ombra high tech e’ gia’ al lavoro nel blu dipinto di blu mentre da Palazzo Chigi Mario Monti ha fatto sapere di volere La Russa come Ministro dei Rapporti con l’Oltretomba. “E’ cosi’ spiritato che e’ davvero l’unico a possedere il sesto senso”.
Questa politica non va giù. Lo dice la situazione economica e sociale. La gente non la digerisce più ed è ora di darci un bel taglio. Quelli di Tremonti non sono bastati a mettere a tacere il debito pubblico che ormai, grazie allo spread, è un fiume in piena. Non meravigliatevi delle alluvioni allora. Questa inflazione morale del nostro Paese è gravida di catastrofi e tanto varrebbe alzare bandiera bianca, magari ricorrendo a Battiato e alla sua era del cinghiale bianco. I pensieri e parole del Premier sono ormai solo parole e non c’è più tempo per scherzare. Qualcuno dice che l’Italia è “too big to fail” mentre io, Stanislao Barbantone, voglio lanciare un nuovo motto che sia il più liberatorio possibile da questa politica alla Jacopo Ortis. “Too pig to jail” ovvero siete troppo porci e meritate la galera, magari, perché no, la Caienna così gente avrete finalmente da lavorare, una cosa che forse non avete mai fatto nemmeno quando eravate alle elementari. Ma il vulnus non è soltanto italiano perché non credo che i leader europei stiano facendo molto meglio del nostro Premier, escort escluse. Ci troviamo di fronte ad un progressivo oscuramento dell’intelletto, è la peste nera del XXI secolo; nelle strade ormai regna la paura. E se i ristoranti sono pieni, essi lo sono solo di parlamentari, governatori, assessori, consiglieri, commessi, questori, sindaci, funzionari, prefetti, capigruppo, valvassori e valvassini, perché la gente che vive del proprio lavoro ormai va avanti solo a pane e formaggino. E allora perché Berlusconi non mangia anche lui pane e formaggino? C’è un marchio che sembra andargli a pennello: il formaggino Mio. Anche quello dovrebbe essere suo magari assieme al caciocavallo, alla caciotta, alla provola, alla ricotta, al mascarpone, al murianengo, al nerino, al castelmagno, allo squaquarone, alla zighera, al gorgonzola, al pecorino sardo, e dulcis in fundo alla mozzarella d bufala. A proposito, non sarà forse che questa paura blu del default abbia preso anche le mozzarelle? Non si sa mai e vi dico che stasera sto talmente male che non so nemmeno se riuscirò ad inviare questo mio editoriale a tempografico. “too sick to mail”. Il vostro Stanislao Barbantone.
Foto di erikogan tratta da www.flickr.com
Per Berlusconi lo spread è un problema come un altro. Tutto sta nell’individuare i responsabili. “I nostri titoli di Stato sono solidi” ha detto il Premier. Ma secondo gli economisti da solida, la situazione si è fatta liquida per non dire gassosa. Il Premier ha incaricato la Consob di individuare gli spreadatori ovvero quei professionisti della finanza pronti a tutto pur di mettere in difficoltà il debito del nostro Paese. Ma dal debito toccherà prendere le debite distanze se non vorremo distanziarci troppo dall’Europa e dal resto del mondo. Ma come intende colpire gli spreadatori il nostro primo Ministro? Come convincere la gente ad uscire dal Moody’s negativo? Ora e più che mai la tv spazzatura potrà essere d’aiuto. Berlusconi intende approvare un decreto legge in base al quale tutti gli operatori finanziari saranno obbligati a vedere almeno 6 ore di trasmissioni gossip al giorno. “Grazie al profluvio di cazzate al quale dovranno dedicare la loro attenzione” avrebbe detto il Cavaliere, “i nostri amici speculatori dovranno essere più seri nel poco tempo che gli rimarrà a disposizione per le operazioni”. Secondo l’opposizione questa strategia ispirata ad Arancia Meccanica aumenterà la propensione a delinquere delle agenzie di rating. Per Bersani “gli spreadatori sono al Governo. Certo, se Berlusconi guardasse più la tv e meno le escort saremmo tutti più tranquilli”. Ma Silvio è in attesa dell’uscita dal carcere di Lele Mora. “Con lui ho intenzione di fondare la prima agenzia di dating per appuntamenti galanti. Il nostro motto sarà: fate l’amore e non la finanza”
Angela Merkel e Nicolas Sarkozy parlano chiaro. Per l’Italia è il tempo delle riforme oltre che dello sviluppo. I due, impegnati in un vertice di europeo solipsismo, hanno lanciato un appello al Presidente del Consiglio affinché si adoperi personalmente per cambiare le cose. E Berlusconi ha voluto ringraziare i due colleghi con una dichiarazione delle sue: “Io sono sempre in forma e non ho bisogno di riforma. Capisco che la Merkel sia rimasta alla riforma di Lutero, ma le ricordo che poi venne il Concilio di Trento”. In attesa della convocazione del Concilio di Arcore, il Cavaliere ha chiamato Benedetto XVI per chiedergli qualche consiglio su come affrontare il Premier tedesco. Il Papa ha rassicurato il Presidente con tre paternoster e due avemarie, e gli ha chiesto un rinnovato impegno contro il relativismo. Berlusconi gli ha risposto che parlare di cacciata dal Governo è del tutto relativo e che, al contrario, la sua permanenza a Palazzo Chigi ha ormai i sacri crismi dell’assoluto. Ratzinger ha dunque assolto Berlusconi per i suoi peccati; che peccato però che non parlerà con il pool di Milano, dove Berlusconi presto sarà interrogato sul caso Mills. Altro che processo breve; il processo Mills è talmente lungo dall’essersi guadagnato l’appellativo di Mille Mills. E la macchina della giustizia si sa non è una Ferrari, con buona pace di Luca Montezemolo che sta per scendere in politica ignorando che, più che una fossa dei leoni, la politica italiana è ormai una fossa tout court.
Immagine tratta da www.flickr.com
Più che sviluppo il Governo si sta avviluppando in una discussione senza fine, con un Tremonti sempre più nelle retrovie e un Berlusconi le cui vie aree sembrano otturate da un male mica tanto di stagione. E così, di rinvio in rinvio, ci pensa l’Europa a reclamare l’agognato decreto. Il Governo sta prendendo le misure e per questo consulta Rotondi, Ministro per l’attuazione del programma perduto, che ha parlato di un chiudere il cerchio con una mossa alla Giotto. E così il Ministro per lo Sviluppo Economico prega ad Assisi davanti al ciclo di San Francesco ben sapendo che un ciclo sta quasi per chiudersi; mentre il Premier sciorina numeri alla convention di Scilipoti, il magico pifferaio della maggioranza nonché arguto antroposofo ed agopuntore. Ma l’idea dell’ultima ora del Premier ha di nuovo il sapore della genialità. Sembra che Palazzo Grazioli sia stato trasformato in una gigantesca camera oscura. Il Governo tutto sarà impegnato in un corso di sviluppo e stampa di fotografie. Per La Russa, come sempre particolarmente acido, “la fase di fissaggio sarà fondamentale”. Per questo, su consiglio di Dell’Utri, sono stati preparati dei vasconi, in cui ora si spera non venga gettato il Premier. E’ questa la vera fotografia del Paese, con un branco di governanti al tramonto che tentennando tentano la sorte. Ma lo sviluppo è diventato una roulette russa. Il tempo è scaduto come il menu servito dall’Esecutivo, che non decide e di conseguenza non esegue in attesa del plotone di esecuzione in Parlamento che, gira che ti rigira, sviluppo o non sviluppo, prima o poi giungerà.