1. Tremonti e Brunetta non si amavano. Chi si sente investito da una missione divina, si sa, non puo’ credere che un altro lo sia allo stesso modo. Entrambi poi avevano un carattere refrattario alle critiche e perfino alla discussione. Cosi’ si insultavano regolarmente, in privato come in pubblico, mentre gli opinionisti facevano finta di rimanere basiti e il Governo andava avanti come se niente fosse. In fondo chi non produce nulla non ha nemmeno coscienza di nulla.
2. Brunetta ce l’aveva a morte con gli statali. Li chiamava tutti fancazzisti e sparava continuamente nel mucchio. Alcuni di questi pero’ erano davvero poveri cristi che lavoravano sodo per pochi denari. Ma lui, parlando di meritocrazia, distruggeva con furia iconoclasta l’immagine della Pubblica Amministrazione senza riflettere sul fatto che un Ministro ne e’ parte integrante. I suoi fendenti finivano spesso in prima pagina; qualcuno a giusto titolo pensava che lui, cosi’ piccolo, volesse la sua visibilita’. Finita questa crociata ne inizio’ una contro i precari, proprio mentre il Governo iniziava a traballare. Qualcuno crede che, a breve, avra’ una parola gentile anche per i disoccupati. Anche loro, in fondo, non fanno un cazzo.
3. Tremonti aveva un’ambizione smisurata di contare ed e’ vero che chi in un Governo si occupa di conti conta molto piu’ degli altri. Il livore nell’esprimere le sue posizioni gli alieno’ presto la simpatia di gran parte dei suoi colleghi che, di fronte alle sforbiciate selvaggie che Giulio dava ai bilanci dei loro dicasteri, potevano soltanto scimmiottare una rabbia impotente. Poi inizio’ a parlare di una politica di lacrime e sangue, con una retorica che non aiutava molto il naturale pessimismo della gente. Cosi’ il Governo visse una crisi di fiducia e di consenso e l’opposizione pote’ credere di tornare al potere. Tutto deve cambiare perche’ nulla cambi.
4. Brunetta e Tremonti andranno in vacanza insieme. Chi scruta il futuro puo’ gia’ vederli sulla spiaggia a ragionare sui numeri del prossimo millennio, miliardi come bruscolini e fusaglie. Compreranno il cocco fresco e forse brinderanno con un Margarita sotto l’incannucciata per non scottarsi, essendo entrambi di pelle delicata. Tremonti parlera’ di Palm Beach e Brunetta di Copacabana, luoghi ideali del loro esilio volontario, dove i numeri finalmente non contano piu’. E, lontani dai sette colli, continueranno i loro ragionamenti sui sette mari. Del resto e’ l’unica cosa di cui sono da sempre realmente esperti, avendo speso la loro vita a sciorinare un mare di sciocchezze.